Sono state spostate le prove Invalsi della Scuola primaria previste per il 5 e il 6 maggio, in concomitanza con il grande sciopero unitario dei sindacati contro la riforma della scuola. Lo spostamento delle date è stato comunicato dallo stesso Invalsi, l'Istituto per la Valutazione del Sistema Educativo che dipende dal Miur, con una nota inviata a tutti gli istituti scolastici.

Prove Invalsi: le nuove date.

Le prove Invalsi della scuola primaria, previste per il 5 e il 6 maggio, sono state spostate di un giorno per evitare lo sciopero del 5 maggio e si svolgeranno nei giorni 6 e 7 maggio.

La necessità dello spostamento è stato spiegato dalla presidente dell'ente, Anna Maria Ajello, con la necessità 'di assicurare la significatività scientifica dei dati'. Le date saranno le stesse per tutte le scuole, anche nel caso in cui il 5 maggio, giorno dello sciopero, ci sia la disponibilità di insegnanti ad effettuare le prove. Questo per la necessità di garantite una raccolta uniforme dei dati , necessaria per un corretto utilizzo statistico.

Queste nel dettaglio le date delle prove Invalsi della scuola primaria:

  • 6 maggio, prova preliminare di lettura (II primaria) e prova d'Italiano (II e V primaria);
  • 7 maggio, prova di matematica (II e V primaria) e Questionario studente (V primaria).

Rimangono invariate le date fissate per le prove delle scuole medie e superiori:

  • 12 maggio, prove di Matematica, Italiano e Questionario studente per la classe II delle superiori;
  • 19 giugno, prova di Matematica e d'Italiano nell'esame di Stato.

La riforma della scuola: cresce la tensione in attesa dello sciopero del 5 maggio.

La decisione di spostare le date per lo svolgimento delle prove ha avuto l'effetto di alzare ancora di più la tensione tra il governo ed i sindacati della scuola, che non hanno mai fatto mistero di voler boicottare, come anche le associazioni studentesche come l'Uds, le prove Invalsi.

Così come la scelta della data del 5 maggio per la proclamazione dello sciopero da parte dei sindacati sembrava dettata dall'intenzione di 'prendere due piccioni con una fava', allo stesso modo, la decisione di spostare le date per evitare il blocco delle prove viene giudicato 'un attacco al diritto al dissenso da parte di docenti e studenti'.

Sicuramente, lo sciopero della scuola del prossimo 5 maggio, sarà uno scoglio importante per il governo Renzi.