Sono in tutto sette le grandi manifestazioni organizzate dai sindacati (Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal) in vista dello sciopero di domani 5 maggio, per protestare contro la riforma "Buona Scuola" voluta dal governo Renzi e attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Dirigenti, insegnanti, studenti, collaboratori scolastici, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) riempiranno le piazze di tutta Italia per gridare no al ddl scuola Renzi-Giannini. Una mobilitazione generale che non si vedeva da circa otto anni, quando al centro delle proteste vi era la riforma scolastica targata Gelmini, e che si pensa riunirà in corteo più di un milione di persone.
Lo sciopero contro l'attuale riforma della scuola prenderà dunque il via domani mattina e si protrarrà per l'intera giornata del 5 maggio.
Sciopero scuola del 5 maggio: percorsi e orari delle manifestazioni principali
In base a quanto riferito dai sindacati, le città in cui si concentreranno le manifestazioni più importanti contro "La Buona Scuola" sono sette:
- Milano - da Piazza Repubblica all'Arco della Pace;
- Roma - da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo;
- Palermo - da Piazza Marina a Piazza Verdi (Teatro Massimo);
- Catania - da Piazza Europa a Piazza Roma;
- Bari - da Piazza Castello a Piazza Prefettura;
- Cagliari - da Piazza Giovanni XXIII a Piazza del Carmine;
- Aosta - in Piazza Chanoux.
Il concentramento è previsto intorno alle 9/9.30 e al termine di ogni corteo seguiranno comizi e interventi dai palchi allestiti in ogni piazza.
Riforma Buona Scuola: le ragioni dello sciopero contro il ddl Renzi-Giannini
Le motivazioni che hanno indotto le sigle sindacali ad organizzare lo sciopero del 5 maggio riguardano, soprattutto, i punti della riforma "Buona Scuola" che prevedono l'eccessivo aumento dei poteri del dirigente scolastico, il piano assunzioni e la stabilizzazione dei precari considerata insufficiente, la sostanziale scomparsa del collegio docenti e le agevolazioni agli istituti privati.
I sindacati chiedono inoltre una maggiore "stabilità del lavoro e organici adeguati al fabbisogno, per un'offerta formativa efficace e di qualità". Intanto, la ministra Stefania Giannini è intervenuta ai microfoni di Sky TG24 dichiarando che "la squadra di governo è compatta e coesa intorno a un progetto che non è una riforma di procedure, ma un progetto educativo che ha dei punti centrali molto innovativi", e chiede di "avere un po' di pazienza e volontà di leggere il merito di questa riforma". Ma gli aderenti allo sciopero del 5 maggio ribadiscono la loro contrarietà al ddl Renzi-Giannini e a "una riforma che vuole tutto meno che una buona scuola".