Da Montecitorio alle piazze: tutti contro "La Buona Scuola" del governo Renzi. La riforma scolastica fortemente voluta dal premier e dalla ministra Giannini rischia infatti di subire notevoli rallentamenti, dopo la bocciatura arrivata dal Comitato per la Legislazione della Camera. Tutti gli articoli presenti nel testo del ddl scuola - scrive Il Fatto Quotidiano - sono stati fortemente criticati nella sostanza e considerati di "dubbia portata normativa". Si prevedono quindi tempi ancora più lunghi prima che il testo della riforma "Buona Scuola" possa giungere al vaglio della Commissione Cultura.

Intanto gli animi cominciano a scaldarsi in vista dello sciopero del 5 maggio, indetto dai sindacati confederati (Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal): docenti, personale Ata, dirigenti scolastici e studenti scenderanno in piazza per dire no al ddl sulla "Buona Scuola". Era dai tempi della riforma Gelmini che non si assisteva a una mobilitazione generale così compatta: si parla di oltre un milione di aderenti allo sciopero contro la riforma della scuola targata Renzi-Giannini.

Ddl scuola bocciato alla Camera dei Deputati

Secondo il Comitato per la Legislazione, alcune disposizioni presenti nel ddl scuola appaiono in forte contraddizione tra loro: il testo adotta infatti "espressioni imprecise" che potrebbero generare "incertezze sull'effettivo significato tecnico normativo".

Intanto il governo Renzi accelera e, dopo il nulla di fatto per decretare il voto decisivo il 14 maggio, lunedì si deciderà se fissare a martedì 19 il termine ultimo per il voto finale al ddl sulla riforma "Buona Scuola".

Sciopero contro riforma 'Buona Scuola' di Renzi

Sono diversi i motivi per i quali martedì 5 maggio milioni di persone occuperanno le piazze di tutta Italia, concentrandosi principalmente su sette grandi manifestazioni organizzate in altrettante città: Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma.

Uniti in uno sciopero generale che non si vedeva da circa sette anni, per dire no a "una riforma che vuole tutto meno che una buona scuola". Dal piano assunzioni al preside-sindaco, passando per l'edilizia scolastica, l'autonomia e i contributi agli istituti paritari: i punti cardine del ddl sulla riforma della scuola al centro dello sciopero contro il governo Renzi e la ministra Giannini, che potrebbe mettere in seria difficoltà la prosecuzione dei lavori parlamentari.