Prosegue il 'tour mediatico' di Matteo Renzi, che all'indomani della conferenza stampa tenuta a Palazzi Chigi per illustrate il decreto su pensioni 2015 e rimborsi INPS è apparso nell'ordine a L'Arena di Giletti e a Porta a Porta ospite di Vespa salvo poi presentarsi ai microfoni di Rtl 102,5. Le ultime notizie sulle Pensioni 2015 aggiornate ad oggi 21-05 non possono dunque non ruotare attorno alle parole pronunciate dal premier, che in ciascun intervento è tornato a ribadire gli stessi medesimi concetti. Serviva una manovra intelligente che consentisse all'Italia di non violare i vincoli di spesa imposti dall'UE, serviva un provvedimento che andasse appannaggio della gente che era stata realmente messa in difficoltà dalla mancata indicizzazione.
Stesso tenore delle parole del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che si è concentrato in maniera più preponderante sui ricorsi che arriveranno probabilmente a tempesta. E proprio mentre presidente del Consiglio e numero uno del MEF stavano parlando sono arrivate le dichiarazioni dei sindacati con la CGIL in testa, polemica per via del fatto che il governo non ha ancora avviato la stagione della concertazione. Critiche anche dal Partito di Rifondazione Comunista, con il segretario Ferrero ad aver definito Renzi 'un demagogo in piena regola'.
Aggiornamenti e ultime notizie pensioni 2015 oggi 21-05: Renzi, Padoan, CGIL e Partito di Rifondazione Comunista, critiche e polemiche
'Dovevamo salvaguardare un principio di libertà e buon senso e l'abbiamo fatto': con queste parole Matteo Renzi ha commentato per l'ennesima volta in radio il provvedimento presentato alcuni giorni fa per ottemperare alla sentenza emessa dalla Consulta. Le ultime notizie sulle pensioni 2015 aggiornate ad oggi 21 maggio si concentrano dunque sugli scenari dipinti dal premier, che dopo aver dato il là allo stanziamento degli ormai famosi rimborsi Inps ha sottolineato come la manovra sia solo all'inizio: 'Il decreto organico è in fase di studio, lo presenteremo con la prossima Legge di Stabilità'. Come noto ai pensionati che percepiscono cifre sopra i 3mila euro non toccherà nulla, con il pericolo ricorsi a farsi conseguentemente più che concreto: 'Ci saranno molti ricorsi - ha dichiarato Padoan intervenuto ai microfoni di Radio24 -, li vedremo, ma riteniamo che la nostra linea sia quella giusta perchè va nell'interesse del Paese. Abbiamo fatto il massimo possibile nei vincoli di bilancio. Se spendevamo di più saremmo andati in contrasto con le regole europee, determinando tagli anche maggiori. Il sistema pensionistico andrà rivisto con più calma più in là.E mentre Padoan spiegava perché il governo fosse stato costretto ad imprimere un raggio d'azione limitato al provvedimento, tornavano ad esprimersi i sindacati: 'La CISL ritiene che sia necessario cambiare l'attuale normativa previdenziale […] ma pensa che sia fondamentale che il governo non proceda su questo tema con scelte unilaterali ma apra un reale confronto con le parti sociali' ha dichiarato il segretario confederale della CISL Maurizio Petriccioli. A fargli eco il leader Susanna Camusso: 'La grande attenzione di oggi sulle pensioni è dettata dalla sentenza della Corte costituzionale. Ma il tema vero è l'emergenza di una legge sbagliata e piena di ingiustizie'. Pesanti anche le accuse lanciate dal segretario del PRC Paolo Ferrero: 'Matteo Renzi si conferma demagogo totale. Puoi tornare ad andare prima in pensione ma ti tagliano l'entità della pensione, un vero taglio. Noi proponiamo l'abolizione della legge Fornero e la riduzione dell'età pensionabile a 60 anni senza nessun taglio'. L'impressione è che il governo si stia finalmente muovendo con cognizione di causa: per completare un quadro che lo vede agire nei modi auspicati da sempre dalla maggior parte degli attori in gioco sarebbe opportuno coinvolgere anche i sindacati, il tutto per arrivare ad una riforma condivisa e organica.