"Le implicazioni sui conti pubblici dipenderanno dall'entità degli importi da erogare, tenuto conto delle eventuali misure compensative o correttive che il Governo vorrà adottare": sono le parole scelte dall'Ufficio parlamentare di bilancio dopo che l'organismo indipendente ha studiato i possibili scenari applicativi della sentenza numero 70/2015. Secondo il rapporto che è stato diffuso nel tardo pomeriggio di ieri, il rischio è che "la spesa mostri una deviazione significativa rispetto a quanto previsto dalle regole europee per l'anno 2015". Insomma, i tecnici del Governo starebbero camminando sul filo del rasoio e i provvedimenti che saranno presi possono essere determinanti per il rispetto del patto di stabilità europeo e per il mantenimento del rapporto tra deficit e Pil del Bel Paese al di sotto della soglia critica del 3%.
Anche perché il rischio in caso di errori è che entrino in corso di validità le salvaguardie automatiche, tra le quali vi è il temuto aumento dell'aliquota Iva.
Rimborsi pensioni, per la tenuta dei conti la sentenza andrà applicata con gradualità
Stante che risulta fondamentale assolvere alla decisione presa dalla Corte Costituzionale, resta invece una certa discrezionalità nelle mani del Governo su come attuare la rivalutazione delle Pensioni. In base all'ufficio di bilancio, per rispettare il patto di stabilità bisognerà comunque prevedere dei criteri graduali di restituzione, così da contenere la spesa: se ad esempio il rimborso risultasse maggiore a 0.5 % di Pil si supererebbe il limite del rapporto tra deficit e Pil.
Al momento i tecnici del Mef avrebbero trovato "la quadra" impostando un tasso di conversione dei rimborsi graduale, tale per cui questi risultano del 90% per le pensioni più basse (cioè attorno ai 1500 € lordi al mese), mentre la percentuale tende a scendere al crescere del reddito.
Sentenza della Consulta e restituzione arretrati: conti a rischio anche per la tassazione inferiore
A remare contro la tenuta dei conti vi sarebbe anche la questione della tassazione, perché di fatto sui rimborsi verrà applicata l'Irpef media, mentre se il prelievo fiscale fosse stato compiuto gradualmente sarebbe stato in molti casi più alto.
Se si fa il caso di un pensionato che percepisce fino a 2.000 € al mese, appare chiaro secondo i tecnici dell'Upb che "i trattamenti sarebbero stati tassati ad una aliquota marginale di circa il 30% essendo percepiti anno per anno". E voi, cosa pensate delle ultime valutazioni fatte dall'organismo parlamentare indipendente? Fateci sapere la vostra opinione tramite l'inserimento di un commento nel sito, mentre per restare aggiornati sulle ultime novità riguardanti le pensioni vi ricordiamo di cliccare il comodo pulsante "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.