"Il Governo affronterà la situazione con spirito di equità, all'interno del sistema previdenziale, senza scaricare ulteriori pesi sulle generazioni future": sono le parole scelte dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in merito al prossimo intervento del Governo sulle pensioni. Secondo le notizie circolate nel tardo pomeriggio di ieri, l'agognata soluzione normativa in applicazione della sentenza numero 70/2015 potrebbe arrivare in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri, convocato per lunedì. Inizialmente la misura era data per certa già a partire dalla fine di questa settimana, ma lo spostamento si sarebbe rilevato necessario a causa di verifiche tecniche sulla tenuta dei conti e sulle modalità di restituzione dell'adeguamento all'inflazione.

Negli scorsi giorni il Ministro dell'Economia Padoan aveva anticipato che "il Governo sta lavorando ad una soluzione che minimizzi l'impatto sulla finanza pubblica".

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Stante la situazione, quello che è certo è che dalle stime ipotizzate inizialmente di 15 - 16 miliardi siamo passati ad un più contenuto esborso di 3 miliardi, considerando poi che a questo budget andrà aggiunto il tesoretto di 1,5 miliardi che era stato accantonato dal Governo all'interno del Documento di Programmazione economica e finanziaria. Per poter realizzare tali aree di risparmio previdenziale, l'intervento consisterà nell'innalzamento del moltiplicatore relativo alla pensione minima che stabilisce a chi spetta l'applicazione dell'adeguamento Istat.

Quest'ultimo avverrà inoltre in maniera graduale e decrescente al salire del reddito del pensionato, in modo da poter passare una nuova verifica da parte della Corte Costituzionale. A tal proposito, il Premier Renzi ha spiegato che "ci manterremo nelle regole Ue".

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Sulla questione è intervenuto anche il neo Presidente Inps Tito Boeri, che ha invitato l'esecutivo a non far pesare ancora una volta il costo della sentenza promulgata dalla Consulta sulle generazioni più giovani, visto che si trovano già a sopportare il sistema contributivo e che avranno Pensioni molto più basse rispetto a coloro che sono andati in quiescenza con il più generoso meccanismo retributivo.

L'economista della Bocconi ha spiegato infatti durante un'audizione tenutasi in Parlamento che "non si possono chiedere prelievi ulteriori a chi è destinato ad avere prestazioni future più basse". Sul costo della misura di adeguamento Boeri ha invece speso parole di rasserenamento, spiegando che sarà sicuramente trovata una logica di sostenibilità rispetto ai conti dell'Inps, seppure questa richiederà un attento lavoro di analisi e studio. 

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