Arrivano interessanti novità dal mondo delle pensioni. Infatti sono in molti a ritenere che a breve e cioè presumibilmente al prossimo Consiglio dei ministri, che si svolgerà nella giornata di venerdì prossimo, l'esecutivo produrrà un decreto sulle Pensioni per accodarsi a quanto deciso dalla Corte costituzionale. La Consulta infatti con la sua sentenza ha in pratica cancellato il blocco della perequazione delle pensioni per quanto concerne il biennio relativo agli anni 2012/2013. L'obiettivo è quello di realizzare un decreto che garantisca il rispetto di quanto deciso dalla Consulta ma nello stesso tempo che non violi gli accordi presi con i partner europei.
Insomma si cercherà di trovare un punto di incontro che garantisca la piena compatibilità con l'obiettivo programmatico del 2,6%.
Sono strettissimi i margini di manovra per l'Italia
Questo in quanto al momento se si rimborsassero tutti i pensionati, l'Italia si troverebbe a violare allo stesso tempo sia il vincolo del 3%, sia l'aggiustamento strutturale e anche la regola del debito. Quest'ultimo tra l'altro dopo un periodo in cui era calato vistosamente aumenterebbe vertiginosamente. Questo secondo i tecnici del Ministero comporterebbe anche che la Commissione europea metterebbe l'Italia immediatamente in procedura d'infrazione, sia per il deficit che per il debito. Ovviamente non ci vuole un genio per capire che in questo caso per il nostro paese la situazione sarebbe realmente molto ma molto grave.
Infatti in un sol colpo verrebbero meno tutti i progressi fatti negli ultimi anni di austerity.
Quanto detto poc'anzi ovviamente fa capire che la restituzione della mancata perequazione ci sarà ma sarà selettiva e parziale. Del resto da questo punto di vista lo spazio di manovra che dall'Europa lasciano all'Italia è veramente molto stretto.
Il governo diretto da Matteo Renzi ha come obiettivo primario quello di mantenere il rapporto deficit-Pil al 2,6%. Quindi per non intaccare questo rapporto sicuramente non potrà essere restituito l'intero importo della perequazione. Questo in quanto si tratta di ben 14 miliardi netti. L'obiettivo di Padoan è quello di garantire una restituzione che sia modulata nel tempo dando la precedenza ai redditi più bassi. Per avere i dettagli comunque occorre aspettare almeno fino a venerdì prossimo.