"Incontrerò sicuramente i sindacati" sulla riforma Pensioni. Lo ha annunciato oggi 4 maggio, ancora una volta dopo le promesse e i continui annunci dei mesi scorsi, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. Intervenendo oggi pomeriggio a margine di un incontro a Torino, a proposito della rinnovata richiesta di un confronto con le parti sociali sulla riforma pensioni e la governance dell'Istituto nazionale di previdenza sociale avanzata da Uil, Cisl e Cgil, l'esponente del Governo Renzi ha spiegato che l'incontro sarà convocato "non appena avremo definito una posizione collegiale - ha specificato - sulla sentenza della Corte Costituzionale".

Riforma pensioni 2015, Poletti: 'Sì al confronto con i sindacati, ma serve un po' di tempo'

"E' necessario - ha aggiunto il ministro Poletti - un approfondimento dei contenuti". Ma sostanzialmente sembra in qualche maniera prendere ulteriore tempo rispetto a quello che si è preso in questi mesi l'esecutivo per avviare il confronto con i sindacati sollecitato oggi anche del presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, parlamentare dell'Area Riformista del Pd che fa riferimento a Pierluigi Bersani. "Serve ancora un po' di tempo", ha detto Poletti rassicurando comunque i sindacati in questi giorni di fuoco.

Sentenza Consulta inappellabile, Nens: 'Voragine da 16,6 miliardi di euro'

La nuova sentenza sulla riforma Fornero dei giudici della Corte Costituzionale, che hanno in pratica dichiarato illegittima la sospensione dell'adeguamento delle pensioni previsto dal dl salva Italia del Governo Monti, apre una vera e propria voragine, in termini finanziari, da 16,6 miliardi di euro nei conti dello Stato sulla previdenza.

E' questo il calcolo che viene proposto in una apposita ricerca pubblicata oggi sul sito del Nens, a firma di Antonio Misiani. In mancanza di nuovi interventi di riforma pensioni, viene spiegato sul sito web ufficiale dell'Associazione Nuova Economia e Nuova Società che si occupa di approfondimenti sull'attualità sociale, politica ed economica italiana, gli arretrati sulle pensioni 2012-2015 da rimborsare ai pensionati alla luce della decisione della Consulta "potrebbero raggiungere la cifra di 16,6 miliardi di euro".

"A queste cifre andrebbero aggiunti - viene spiegato oggi nella relazione allo studio sul sistema previdenziale che calcola i probabili effetti della sentenza - gli interessi maturati''. Ma i rischi non finiscono qui. Dal prossimo anno, cioè dal 2016, viene previsto che ''per compensare i futuri risparmi di spesa annullati dalla sentenza, dovrebbe essere reperita - spiega Antonio Misiani - una cifra annua pari a 4,7 miliardi di euro''.

E mentre il Governo Renzi, con i ministri Poletti e Padoan, studia come correre ai ripari incalzato da sindacati e partiti sulla riforma pensioni e le modifiche alla legge Fornero, interviene sulla vicenda previdenziale Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, che spiega che non sta né in cielo né in terra la possibilità che l'esecutivo presenti ricorso alla Corte di Giustizia europea.

"Non c'è alcun giudice - ha spiegato Giovanni Maria Flick - di fronte al quale si possano impugnare le sentenze della Consulta. Tutte le soluzioni - ha osservato oggi il presidente emerito della Consulta - sono ipotizzabili, ma tecnicamente le sentenze della Corte Costituzionale - ha sottolineato interpellato dai cronisti sul caso - non si possono impugnare".