Partirà nei prossimi giorni dall'assemblea di Montecitorio presieduta da Laura Boldrini l'esame del decreto del Governo Renzi, firmato oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sulla rivalutazione delle Pensioni dopo la sentenza dei giudici della Consulta. Il dl prevede anche novità sul Tfr in busta paga e gli ammortizzatori sociali. Nel frattempo l'esecutivo è già al lavoro per revisionare la riforma Fornero per introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita per la pensione anticipata utili anche a creare nuovi posti di lavoro per i giovani.

Riforma pensioni, il premier: dl risposta efficace alla Consulta, ora via libera alla pensione anticipata

"Adesso - ha dichiarato oggi il premier Matteo Renzi confermando l'ottimismo sull'introduzione di nuove regole per i prepensionamenti - cerchiamo di lavorare insieme perché i segnali di ripresa possano irrobustirsi e consolidarsi". Intanto, il presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato della Repubblica, Maurizio Sacconi, esponente di Area popolare (Ncd-Udc), tra i partiti che compongono la maggioranza, proprio mentre il governo annuncia la "svolta" sulla riforma pensioni presenta uno nuovo disegno di legge sulla flessibilità in uscita, che sarà presentato anche in versione fotocopia alla Camera dei Deputati per essere incardinato in commissione Lavoro presieduta da Cesare Damiano (minoranza Pd) dove già sono in discussione dodici ddl per la pensione anticipata.

Pensione anticipata, il senatore Sacconi (Ap) ha presentato un nuovo ddl

La nuova proposta di legge di Sacconi "si pone a complemento - ha detto l'ex ministro del Lavoro del Governo Berlusconi - della riforma Fornero sul consolidamento del conto previdenziale attraverso - ha spiegato - versamenti volontari del datore di lavoro o del lavoratore".

Il ddl Sacconi prevede anche "buoni Inps come premi o incentivi a lavoratori e consumatori, la possibilità - ha proseguito il parlamentare di Ap - di utilizzare per il primo pilastro anche risorse della previdenza complementare, il recupero più agevole dei periodi di studio". Ma non tutti nella maggioranza sono d'accordo sulle modifiche alla legge previdenziale del 2011 annunciate dal presidente del Consiglio.

Flessibilità, Scelta Civica: sì libertà individuali no costrizioni generazioni

"Scelta Civica - sottolineando in una nota che abbassare l'età pensionabile da 67 a 62 anni costerebbe circa 45 miliardi che graverebbero per intero sulla fiscalità generale - ritiene che qualsiasi forma di flessibilità dovrà essere studiata in modo da far gravare in netta prevalenza sul singolo il costo della sua giusta libertà di anticipare la pensione. Allora sì - si legge nella nota di Scelta Civica - avremmo una evoluzione verso un sistema di maggiori libertà individuali e non - viene evidenziato - una involuzione verso un sistema di maggiori costrizioni generazionali".