"Il piano pluriennale per le assunzioni degli insegnanti c'è, ma con concorso": lo ha ribadito oggi suTwitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi rispondendo sulla riforma Scuola a un follower che lo accusava di voler licenziare gli insegnanti di seconda fascia e reclamava le assunzioni degli insegnanti precari.

Riforma scuola, parla Renzi: 100.000 assunzioni insegnanti e no ai licenziamenti

"Non stiamo licenziando nessuno", ha sottolineato il premier confermando il piano straordinario 2015-2016 di 100.000 assunzioni nella scuola, alcuni delle quali, templi legislativi permettendo, già a partire dal prossimo settembre con l'inizio del nuovo anno scolastico.

Sulle modifiche al ddl Buona Scuola il Governo Renzi si è già detto disponibile al dialogo e al confronto, ma "ascoltare significa ascoltare - ha detto il premier - non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei - ha detto Renzi replicando al follower perché però chi debba intendere intenda - o non siamo democratici".

Buona Scuola, le accuse del M5s di Grillo: parla Luigi Di Maio

Tra le critiche al ddl Buona Scuola e all'atteggiamento dell'esecutivo quelle del M5s di Beppe Grillo. "Quello che si dice alla lavagna - ha detto il vicepresidente dell'assemblea di Montecitorio Luigi Di Maio riferendosi al 'siparietto' di Renzi - non è quello che si dice nel testo di legge.

Prima di tutto - ha aggiunto l'esponente del 'direttorio' Movimento 5 stelle in un'intervista a Sky TG24 - i soldi per l'edilizia scolastica non ci sono e neppure quelli per le assunzioni degli insegnanti". "Renzi parla di centomila assunzioni - ha sottolineato Di Maio - ma soldi ce ne sono solo per assumere poche decine di migliaia di precari".

Assunzioni insegnanti e 'presidi Rambo', la minoranza Pd incalza il Governo

Ma critiche alla riforma scuola targata Renzi-Giannini arrivano anche dalla maggioranza, e in particolare dalla minoranza del Pd che sollecita modifiche al testo in Parlamento. Ecco le condizioni poste, da rivedere anche le norme sui poteri dei dirigenti scolastici.

"No ai presidi Rambo", aveva assicurato il premier. Ma "senza correzioni profonde sulla chiamata dei docenti da parte del preside, sulle modalità delle assunzioni degli insegnanti precari e sul finanziamento alle scuole da parte dei privati - ha detto invece il parlamentare dell'area minoranza del Pd Alfredo D'Attorre in un'intervista pubblicata oggi su Il Manifesto - non credo che potrò esserci il mio voto favorevole".