Sindacati, docenti e studenti stanno procedendo attivamente a manifestare il loro dissenso nei confronti del decreto la Buona Scuola che presto potrebbe cambiare le sorti della Scuola. Certamente il malcontento dei docenti e degli studenti si sta facendo sentire in tutta italia mediante manifestazioni, flashback e con il boicottaggio delle prove invalsi. Tuttavia i sindacati non si ritengono ancora soddisfatti di fronte alle risposte poco esaustive ricevute dal premier Matteo Renzi.

Si annunciano altre forti mobilitazioni- Si è pronunciata cosi.

Susanna Camusso, leader del sindacato Cgil, la quale insieme agli altri sindacati di categoria Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals e anche Cobas, non si ritiene per nulla soddisfatta del risultato ottenuto dall'incontro con il governo, seguito allo sciopero generale dello scorso 5 Maggio. La leader ha detto,infatti, che il governo rimasto scosso da questa grave mobilitazione ha si accettato l'incontro, ma soltanto per calmarne le acque, tuttavia, durante l'incontro non si è pronunciato in merito alle criticità esposte dai sindacati.

Per questa ragione, sono previste ulteriori forti mobilitazioni nelle prossime settimane, mirate essenzialmente a mettere a rischio sia gli scrutini e, se necessario, anche gli esami di maturità. Tutta la scuola, per la prima volta sta dimostrando di essere unita e di voler difendere a tutti i costi i diritti e i doveri di questa importante istituzione, è necessario,dunque, che il governo faccia un passo indietro per andare incontro concretamente alle necessità della scuola e di chi vi collabora.

Alfano e De Vincenti, indignati- Il Ministro Angelino Alfano e il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Claudio de Vincenti, hanno mostrato la loro indignazione nei confronti di queste mobilitazioni e di queste criticità sollevate, secondo Alfano, dai sindacati. Ritengono infatti che non sia positivo cedere ai ricatti dei sindacati, consentendo loro di ottenere ciò che vogliono, inoltre, procedendo con l'annullamento degli scrutini si rischia soltanto di creare disagi agli studenti e alle loro famiglie.

Carissimi lettori, sostenere docenti e tutto il personale scolastico è necessario, auguriamoci che possano ottenere risultati concreti, poichè la buona scuola la fanno loro impegnandosi per 9 lunghissimi mesi.