Il bonus rimborso pensione è a rischio, secondo quanto riporta il sito 'pensionioggi.it' gli esperti del Parlamento, precisamente della Camera dei Deputati, hanno sollevato alcune incongruenze riguardanti il decreto legge 65/2015 e la rivalutazione. Peraltro il decreto deve essere convertito in legge entro il 20 luglio per continuare ad avere valenza. La questione principale è la seguente: non risulta chiara la base di partenza da cui calcolare l'importo del bonus rimborso pensione ed il governo deve sbrigarsi pena la decadenza del decreto.
La rivalutazione blocca in Parlamento il bonus
Tutto fermo dunque, almeno per ora in quanto gli esperti della Camera hanno trovato delle imprecisioni nel decreto, il meccanismo di rivalutazione è confusionario, perché si intreccia con quello relativo al 2016. La questione sollevata dagli esperti del Parlamento è basilare, non è possibile rivalutare (calcolare) il bonus rimborso pensione se si uniscono i meccanismi di rivalutazione relativi al 2012/13 e 2014/16. Quindi è il governo a dover chiarire come procedere.
Si attende una risposta del governo Renzi
In fin dei conti l'interrogativo che deve essere risolto è il seguente: 'Come rivalutare le Pensioni dal 2012/13', due le possibilità: la prima è rivalutarle per quello che era il loro valore nell'anno di appartenenza, la seconda invece rivalutare con l'indicizzazione del 2014 tutta la cifra dal 2012 ad oggi.
Anche i vitalizi 'sotto inchiesta'
Sono finiti anche i vitalizi sotto la lente di ingrandimento dei tecnici della Camera dopo che una disposizione ha assimilato gli assegni a vita a comuni trattamenti previdenziali, quindi inclusi nel bonus rimborso pensioni, qualora ci fossero i requisiti. Ma il problema è che non possono essere presi in considerazione per rivalutare l'importo, una contraddizione dato che pur avendone diritto, ne è vietato il calcolo standard, concesso invece per la rivalutazione degli assegni pensionistici, staremo a vedere con i prossimi aggiornamenti cosa deciderà il governo.
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