Sono giorni fondamentali per il passaggio al Senato del disegno di legge Buona Scuola: nella seduta di oggi, i relatori del Pd, Francesca Puglisi e Franco Conte di Ap hanno presentato il maxiemendamento. Si tratta di un testo di sintesi che comprende alcune delle proposte di modifica presentate dalle opposizioni.

Tuttavia, di fronte alla netta rinuncia delle opposizioni di ritirare gli emendamenti, si fa sempre più probabile la possibilità che al Senato il Governo ponga la fiducia già giovedì 25 giugno.

Sulle assunzioni il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi è stato chiaro: o passa la riforma e con essa tutto il piano delle assunzioni dei centomila precari, oppure non se ne fa nulla e le assunzioni saranno appena 20-25 mila, ovvero i posti del turnover.

Riforma scuola, con la legislazione vigente si possono assumere tutti i centomila precari

Tuttavia, per l'assunzione dei centomila precari non è necessario che passi la riforma della Scuola. Sarà sufficiente applicare la normativa vigente: infatti, per le stabilizzazioni dell'organico di diritto, sono applicabili le norme del testo unico, mentre per quelle aggiuntive occorre far riferimento al decreto legge numero 95 del 2012.

In tal modo si permetterebbe di coprire il turnover e di stabilizzare nell'organico di fatto i precari che, anno per anno, vengono assunti con contratti di supplenza.

I numeri sono a favore di questa soluzione: nell'edizione del 22 giugno della sezione Scuola di Metronews sono stati pubblicati i dati del Ministero dell'Istruzione circa gli organici disponibili relativi al 2014 che hanno portato alla sottoscrizione di ben 127 mila contratti per incarichi al 30 giugno.

Un numero nettamente superiore ai 100.701 posti che il Governo intende stabilizzare con quello che è stato battezzato come un "piano straordinario delle assunzioni", ma che, in realtà, di straordinario non ha nulla. Si tratta di numeri che si ripropongono nella scuola per ciascun anno scolastico.

Scuola, perché si possono assumere i 100mila senza il Ddl Buona Scuola?

Per l'anno scolastico 2015/2016, infatti, seguendo i numeri del Servizio studi della Camera dei deputati, l'organico di diritto dovrebbe riguardare 50 mila docenti. In questa categoria rientrano i posti vacanti e quelli disponibili, come quelli lasciati liberi dagli insegnanti che andranno in pensione il primo settembre 2015.

Assumere con contratti a tempo indeterminato i 50 mila posti di diritto non farebbe altro che stabilizzare il già esistente e non ci sarebbe bisogno di alcun intervento legislativo.

Le restanti 50 mila assunzioni, invece, potrebbero andare a coprire i posti di supplenza annuale e temporanea, fino al termine delle attività didattiche. A tal proposito, andrebbero applicate le norme relative alle utilizzazioni degli insegnanti senza sede. A partire dall'anno scolastico 2016/2017, questi 50 mila docenti potrebbero essere riassorbiti nell'organico di diritto, assegnando loro le cattedre che nel frattempo saranno state liberate dai docenti che andranno in pensione.

In ogni modo, anche se questi docenti non dovessero trovare una stabilizzazione a breve nell'organico di diritto, farebbero parte di quell'organico aggiuntivo già previsto dal disegno di legge Buona Scuola, senza dover studiare interventi legislativi per la loro collocazione.