Il tanto contestato Disegno di legge sulla Riforma della Scuola che da circa un mese, fra vari rinvii e il rischio di rimanere bloccato, era stato preso in esame al Senato, quest'oggi è stato liquidato durante l'assemblea che si è svolta a Palazzo Madama e rinviato alla Camera per l'approvazione definitiva entro il 7 luglio. Sono stati 159 i voti a favore contro i 112 sfavorevoli.


Su questo provvedimento, il Governo ha posto la questione di fiducia con la presentazione in aula di un maxiemendamento. La Commissione non è riuscita a concludere il lavoro a causa della grande quantità di emendamenti presentati e per le opposizioni all'interno del Partito democratico per cui il testo approderà in aula senza un mandato ai relatori.

Maggiore autonomia scolastica

Una delle novità contenute nella Riforma è il rafforzamento dell'autonomia scolastica, quindi maggiore libertà nel gestire gli edifici, nella didattica, nei progetti relativi alla formazione e dei fondi disponibili di ogni istituto scolastico: le scuole avranno l'obbligo di definire, ogni tre anni, quale sarà la propria offerta formativa e l'amministrazione scolastica avrà l'onere di altri adempimenti e cioè scelta degli organici, mobilità e assunzioni del personale.

Compiti del dirigente scolastico

Il Dirigente scolastico avrà il compito di gestione dell'organico proponendo agli insegnanti, a partire dall'anno scolastico 2016/17, posti e cattedre attingendo dagli albi territoriali che comprenderanno le Reti di scuole già dal 2016. Gli insegnanti saranno, quindi, reclutati sulla base di albi o ambiti e non più da graduatorie. In questi albi saranno inclusi coloro che saranno assunti tramite il Piano straordinario di assunzioni del 2015 e in seguito si potrà accedere soltanto mediante il superamento di concorsi pubblici. Per quel che riguarda le prossime immissioni in ruolo a partire da settembre 2015, saranno assunti i docenti iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento e chi si trova inserito nella Graduatoria di merito del concorso a cattedra del 2012.

Intanto i senatori del Movimento 5 stelle, per protesta, dopo l'approvazione da parte del Senato del Disegno legge sulla Scuola, hanno inscenato in modo ironico, un "funerale" con manifesti che annunciano la morte della scuola pubblica.