Altro che "ultimo miglio della riforma" come ha affermato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini sull'approvazione del decreto legge sulla Buona scuola, attualmente in discussione al Senato. L'apertura di Renzi nei giorni scorsi e l'ammissione degli errori nel varare la riforma della Scuola potrebbe riaprire il confronto su svariati punti controversi della Buona scuola.

Ad iniziare dal piano delle assunzioni, uno degli aspetti più urgenti della riforma, in quanto la stabilizzazione dei centomila entro il 1° settembre 2015 richiede tempi tecnici relativi alle operazioni di reclutamento non compatibili con i ritardi di marcia dell'approvazione del disegno di legge.

Per questo motivo si fa strada l'ipotesi dell'adozione del decreto per mettere in sicurezza il piano assunzioni del Governo. Fonti renziane si sono affrettate a contrassegnare come improbabile l'ipotesi decreto che, tuttavia, a fronte di ulteriori rallentamenti del Ddl, dovrà per forza di cose essere presa in considerazione.

Riforma scuola, stasera riunione del Pd: cosa dirà Renzi ai suoi parlamentari?

Nel frattempo, questa sera Renzi, appena rientrerà dal G7, presiederà la riunione del Partito democratico: sarà in questa sede che, tra le altre cose, verranno prese in considerazione eventuali aperture alle opposizioni (in primis, la minoranza Dem) sul Ddl Buona scuola. La discussione al Senato è aperta a qualsiasi scenario: rispetto alla Camera, a Palazzo Madama moltissimi senatori disapprovano il disegno di legge e, dunque, il loro voto contrario farebbe saltare tutta la riforma.

Buona scuola, sindacati contro i presidi: non si possono fare gli scrutini di domenica

Anche perché, fuori dalle aule parlamentari, la situazione della protesta contro la Buona scuola è al limite del caos: diversi presidi hanno pensato di aggirare la protesta del blocco degli scrutini, fissando questi ultimi in giorni e orari improbabili, di sabato sera (il prossimo 13 giugno) o di domenica (14 giugno), come programmato in alcune scuole della provincia di Reggio Emilia.

Sul punto si è espresso il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico che ha definito "illegittimo" l'atto con il quale i presidi indicono scrutini di domenica per recuperare gli scrutini non svolti a causa dello sciopero.