La riforma delle pensioni del governo Renzi passerà per i pensionamenti flessibili (perchè non si dice più pensione anticipata?) e per il sistema contributivo per molti, forse anche per chi ha già la pensione calcolata col metodo retributivo, ma anche per il prestito pensionistico, o sostegno al reddito per disoccupati vicini all'età della pensione, senza toccare sostanzialmente l'impianto della Legge Fornero (ecco perchè allora si parla di pensione flessibile e non più di pensione anticipata: per far credere che si stia facendo qualcosa di nuovo!).
Questo si può intendere dalle parole di Tito Boeri, presidente dell'Inps, e del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, presenti al Festival dell'Economia di Trento con anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Facciamo dunque una sintesi dei loro interventi perchè, al netto delle dichiarazioni d'intenti, ci sono anche importanti elementi di discussione e novità che interesseranno pensionandi e pensionati.
Ricalcolo delle Pensioni col sistema contributivo e sostegno al reddito per disoccupati 55-65 enni (riedizione del prestito pensionistico): questo quanto annuncia il presidente dell'INPS Tito Boeri, due proposte che sarebbero rivoluzionarie e che se inserite nel corpus di una qualche riforma delle pensioni, se mai avverrà, avrebbero effetti contrastanti.
Col passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo infatti le pensioni vedono ridursi il loro importo, e siccome sembra che l'idea sia quella di far valere la cosa non solo per le pensioni in divenire ma anche per quelle in essere (tutte? solo le più alte? per ora si ipotizza per le più alte ma non si sa mai...), c'è chi vedrà ridursi il futuro assegno previdenziale o quello che già incassa.
Invece per il sostegno al reddito ai disoccupati prossimi alla pensione c'è da vedere di quanto potrà essere e che riduzione comporterà poi sulla pensione (si tratterebbe infatti di un anticipo da parte dell'INPS, se il progetto venisse realizzato).
Pensione anticipata, o pensione flessibile che dir si voglia: per il ministro Padoan si può ipotizzare uno sconto sull'età pensionabile se l'interessato accetta il ricalcolo della pensione col sistema contributivo oppure una penalizzazione (una mensilità per ogni anno di anticipo, come già abbiamo detto nell'articolo Pensione in anticipo con penalità, addio tredicesima? di lunedì 1 giugno).
Padoan si è detto favorevole al ricalcolo delle pensioni col sistema contributivo perchè "i veri diritti acquisiti di basano sul sistema contributivo" [fonte: Il Giorno del 2 giugno 2015], ipotizzando il ricalcolo delle pensioni già in pagamento maturate col retributivo, trovandosi in linea con l'idea di Tito Boeri anche se una settimana fa lo aveva escluso. Il ministro definisce poi la questione delricorso vinto dal pensionato di Napoli per il rimborso totale della pensione come un atto pre-decreto, quindi si può intuire che non ritiene possibile che l'INPS dovrà davvero pagare per intero in quanto il decreto del governo Renzi sulla rivalutazione della pensione pone la parola fine alla vicenda.
Tuttavia va precisato che Tito Boeri ha detto che "un qualche aggiustamento non per fare cassa ma per equità sia da fare … è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati [ecco che ritorna il ricalcolo delle pensioni già in essere, N.d.A.] limitatamente a chi percepisce pensioni di importo elevato"; il presidente dell'INPS valuta in circa 4 miliardi di euro l'ammontare dell'intervento, che secondo lui "ridurrebbe dei privilegi concessi in modo poco trasparente" [fonte: Il Giorno del 2 giugno 2015].