Il destino dell’opzionedonna, la strada verso il prepensionamentodelle signore a 57 anni e 3 mesi con calcolo dell’assegno interamentecontributivo, è da mesi oggetto di dibattito. L’auspicata riforma pensioni sta impegnando tutte le forze politiche nelpromuovere soluzioni per una maggioreflessibilità in uscita sia per le donneche per i lavoratori precoci. Ilregime sperimentale, introdotto nel 2004, scade alla fine di quest’anno e siattende di sapere se ci sarà una proroga.Dal governo Renzi, nelle scorsesettimane, è arrivata un’apertura “politica” che lascia ben sperare, anchegrazie al clima di cambiamento che si inizia ad avvertire e che dovrebbeportare, in Legge di Stabilità, ad una rimodulazione dell’assetto delineatodalla Fornero.

Proroga OpzioneDonna, i numeri del prepensionamento a 57 anni e 3 mesi delle signore

In un articolo apparso sull’edizione online de Il Sole 24 Ore vengono riepilogatialcuni numeri molto interessanti del regimesperimentale: sono quasi 28 mila le lavoratrici che hanno lasciato ilproprio lavoro grazie all’opzione donna edoltre 11 mila 500 l’hanno fatto nel corso dell’ultimo anno. Le ragioni sonomolto semplici: la riforma PensioniFornero ha aumentato l’età pensionabile, costringendo i lavoratori adattendere molti anni in più per godere della pensione anticipata, sostitutiva della “vecchia” anzianità. Perquesti motivi il prepensionamento a 57anni e 3 mesi con 35 anni di contributi, fino a qualche tempo fa pocoutilizzato, è stato considerato come soluzione ideale per sottrarsi ad unarigidità da tutti giudicata eccessiva.

E’ vero anche, però, che in media sipercepisce una pensione ridotta di circa il 25 per cento perché le lavoratriciche possono fare domanda godono essenzialmente del regime misto che, come ènoto, incamera una quota di retributivo.

La proroga dell’opzionedonna, sostenuta a gran voce dal Comitato nato in rete grazie all’iniziativadi migliaia di signore accomunate dal medesimo obiettivo, potrebbe non soloaiutare il ricambio generazionale ma produrre, nel medio-lungo periodo, risparmi significativi per lo Stato. E’su questo che nei prossimi mesi si giocherà la partita verso la prosecuzione diuna strada che, secondo diversi osservatori, pare essere il giusto compromessotra Inps e pensionande.