Pensione anticipata,Boeri dice no a quota 100 e Pensioni flessibili – Si attendeva l’audizionedi ieri alla Commissione Lavoro della Camera con il numero uno Inps Tito Boeri: doccia fredda per chisperava nelle proposte di Cesare Damiano,auspicando in un asse con Boeri. Dall’economista arriva un secco no alleprincipali proposte fino ad ora messe in campo per la riforma delle pensioni: si tratta di soluzioni verso le quali avevaaperto anche il governo Renzi, conil Premier stesso che non sembrava aver scartato l’ipotesi. Niente da fare,invece, secondo il Presidente dell’Istituto di Previdenza: servono tanti soldi,troppi, per intervenire e non creare effetti discorsivi.
E’ vero, però, che leleggi le fa il Parlamento (molto spesso su diktat del governo) e che quindiquello di Boeri, seppur autorevole, resta pur sempre un parere.
Quota 100 e pensioniflessibili bocciate da Boeri, contributivo unica soluzione per pensioneanticipata
La quota 100proposta da Cesare Damiano ed indiverse varianti ripresa anche da altri (esempio: Lega Nord) può arrivare acostare fino a 10,6 miliardi di euro: decisamente troppi secondo l’INPS perpoter pensare a questa modalità di uscita dal lavoro. Secco no arriva anche perle pensioni flessibili, appoggiateoltre che da Damiano anche dal Ministro Poletti e dallo stesso Premier Renzi:servono, in questo caso, più di 8 miliardi e non si tratterebbe di unasoluzione sostenibile.
Per Tito Boeri ilpensionamento si può anticipare soltanto con il sistema contributivo, con un sistema molto simile a quello dell’opzione donna (prepensionamento a 57 anni e 3 mesi ed assegno interamente contributivo).In questo caso, sostiene l’economista bocconiano, si produrrebbero risparmisignificativi nel lungo periodo in grado di ammortizzare il rialzo della spesainiziale.
Se la pensioneanticipata con quota 100 o uscita flessibile a 62 anni ha subitouna battuta d’arresto non lo si può dire. Vero è che i numeri sono numeri ed ilgoverno Renzi deve farci i conti: lavolontà politica, tuttavia, può aiutare a trovare risorse anche cospicue.Insomma, la politica ha dimostrato che quando vuol fare una cosa alla fine, inun modo o nell’altro, la realizza: la speranza di tanti pensionandi è che aiproclami seguano i fatti.