'La Legge Fornero è stata talmente tanto virtuosa da portare l'Italia nei prossimi anni ad essere l'unico Paese europeo con i conti (rapporto tra Pil e spesa pensionistica) in attivo. Ma a quale costo? Al costo di avere gli edili sulle impalcature fino a 67 anni, senza distinzione rispetto a lavori meno pesanti': a parlare così il segretario CGIL Vera Lamonica, che poco prima di incontrare i membri del governo Renzi in occasione del primo meeting istituzionale concordato con il ministro Poletti aveva consegnato alle colonne di Repubblica il proprio pensiero circa l'attuale contesto di riferimento.
Al termine il clima sembrava molto più disteso, con le parti che hanno comunque deciso di rivedersi tra un mese esatto. Al centro del dibattimento, oltre alle nuove forme di pensione anticipata con annesse modifiche alla Legge Fornero - al riguardo pare definitivamente tramontata la possibilità di poter assistere alla ratifica di Quota 100 - anche il dl rimborsi: su questo argomento si è registrato un clima di maggiore ostilità, con il M5S ad aver parlato nei giorni scorsi di clamorosa farsa. Da segnalare infine un importantissimo incontro che vedrà impegnati i membri del PD dopo domani, giovedì 18 giugno, un vertice studiato per far si che il partito si allinei in merito alla politica previdenziale da dover adottare.
Notizie pensione anticipata e Legge Fornero, Renzi e Poletti trattano coi sindacati: Quota 100 tramonta, riunione del PD
A conclusione del primo meeting sulla riforma della previdenza tenutosi ieri a Roma tra Poletti, Renzi e i sindacati il clima si presentava abbastanza sereno: a testimonianza di un buon feedback percepito da CGIL troviamo le dichiarazioni di Carla Cantone, che si è detta soddisfatta per il fatto che i pensionati abbiano recuperato 'lo spazio di contrattazione' che meritavano. Il prossimo incontro si terrà tra circa 30 giorni, il tempo sufficiente per riorganizzare le idee in merito alle modifiche da apportare alla Legge Fornero e per stendere un programma scritto. La riforma della pensione anticipata è stato uno degli argomenti più dibattuti durante il meeting: la Quota 100 pare ormai tramontata, servirebbero soluzioni nuove che risultino in grado di non gravare sulle spalle dei lavoratori, troppo spesso chiamati ad 'autofinanziare' provvedimenti che in teoria li vedrebbero come primi beneficiari. I sindacati dunque dovranno mettere a punto la propria proposta per poi presentarla alla seconda riunione, ma anche il governo dovrà avere le idee chiare. Proprio per questo i membri del PD di Renzi hanno organizzato un incontro per dopo domani, giovedì 18 giugno, all'interno della Sala Berlinguer del Gruppo parlamentare; i lavori inizieranno alle ore 17 con il capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera Maria Luisa Gnecchi ad introdurre un dibattimento che dovrà chiarire le posizioni interne al partito in vista di un percorso di riforma che si appresta ormai ad entrare nel momento decisivo.La riunione di ieri non si è concentrata solo su pensione anticipata e riforma della previdenza andando a toccare anche il tema del decreto rimborsi. Al riguardo non si placano le polemiche di chi avrebbe voluto un risarcimento esteso a tutti i cittadini e non soltanto ai pochi 'eletti' individuati dal governo Renzi: 'Quella sulla rivalutazione del montante contributivo è una fregatura clamorosa che non può passare sotto silenzio. Tra le pieghe del decreto sui rimborsi delle Pensioni, il Governo dei finti bonus e dei finti tesoretti ha nascosto un altro furto, travestito da favore, a danno dei lavoratori' ha tuonato il M5S alla Camera tramite una nota ufficiale. 'Palazzo Chigi si vanta di aver evitato ai cittadini la svalutazione dei loro contributi accantonati […] l'Esecutivo in realtà si riprende tutto con gli interessi abbassando il tasso di rivalutazione atteso il prossimo anno. Loro parlano di manovra che va in pari, ma basta fare un semplice calcolo per capire che non e' così' hanno concluso i pentastellati. Avranno ragione loro?