Novità rilevanti si stanno concretizzando sul piano del welfare, introdotte dal governo Renzi in questo ultimo periodo sia nel campo delle strettamente legato alle Pensioni sia nel versante del sostegno delle persone in difficoltà occupazionale.
Rivista l'indennità di accompagnamento: sale a 508,55 al mese
Le ultime novità sulle pensioni ci rivelano che l'assegno di accompagnamento previsto dalla legge 18/1980 per le persone dichiarate totalmente invalide nel 2015 sale a 508,55 euro mensili. L'indennità è un contributo dello Stato per il rimborso delle spese sostenute per far fronte alle necessità derivanti dall'invalidità o per coloro che hanno bisogno di assistenza continua.
Il contributo viene erogato indipendentemente dal reddito del beneficiario o del suo nucleo familiare.
Chi può beneficiare dell'indennita e come ottenerla
Ricordiamo che l'accompagnamento si ottiene presentando una domanda online, corredata di certificazione medica comprovante di essere una persona impossibilitata a muoversi senza l'aiuto permanente di un accompagnatore, o che si necessiti di assistenza continua non essendo nelle condizioni di compiere da solo azioni legate al vivere quotidiano. Clausola vincolante è che il beneficiario non risulti ricoverato gratuitamente in strutture di lungo degenza.
Ecco i nuovi interventi del Jobs Act per gli apprendisti
Le novità sul welfare in ambito lavorativo - Altra novità rilevante sempre sul fronte del welfare, è che l'esecutivo del premier Matteo Renzi apre le porte della cassa integrazione all'apprendistato però alla sola tipologia di assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.
La norma, applicata per la prima volta, è prevista nel decreto attuativo del Jobs Act sul riordino della cassa integrazione. I lavoratori interessati dei trattamenti di integrazione salariale sono quelli destinatari della cassa integrazione guadagni in deroga, solamente in cui l'intervento sia stato richiesto da un' impresa per motivi di crisi aziendale.
Per ciò che attiene alla durata, il periodo dei trattamenti di integrazione salariale sia ordinari che straordinari non potranno essere superiori a 24 mesi in un quinquennio
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