"Il decreto Pensioni non è sufficiente, quello che verrà restituito ai pensionati a cui è stata bloccata la rivalutazione non è un bonus e non è un regalo": sono perentorie le parole utilizzate dal sindacato Spi Cgil e diffuse attraverso una nota pubblicata sul proprio sito. Il Segretario nazionale Ivan Pedretti ha ribadito la propria preoccupazione per la vicenda davanti alla Commissione lavoro della Camera dei Deputati, in occasione dell'audizione tenutasi nella scorsa settimana proprio sul tema della previdenza. Non si distanzia di molto la posizione del sindacato Ugl, che vede come una vera e propria anomalia il decreto con il quale l'esecutivo ha deciso di dare attuazione ai rimborsi degli adeguamenti all'inflazione, perché "non eliminerà il diritto alla percezione degli adeguamenti relativi agli anni 2012, 2013, 2014 e al corrente 2015".

Secondo Nazzareno Mollicone, che per l'Unione generale dei lavoratori si occupa del comparto previdenza, l'erogazione di un bonus appare inutile perché comunque insufficiente a ripristinare il mantenimento del potere d'acquisto dei pensionati.

Bonus pensioni, anche per il sindacato Uil la proposta dell'esecutivo appare inadeguata

Sulla stessa lunghezza d'onda delle altre sigle appaiono i commenti della Uil, che hanno bollato come non adeguata la proposta del Governo in carica per assolvere alla sentenza numero 70/2015 della Consulta sulle pensioni. "Il Governo ha scelto una strada completamente sbagliata" ha dichiarato il leader della Uil Domenico Proietti, evidenziando come i pensionati avranno solo una parte di quanto dovuto.

La soluzione proposta è quindi diversa: "bisogna ampliare la soglia di calcolo, ripristinando un diritto vero di perequazione"; per questo motivo il sindacato invita l'esecutivo a rivedere quanto deciso nel decreto attuativo, accogliendo le proposte dei sindacati.

Adeguamento delle pensioni al costo della vita, i dati suggeriti dalla Fondazione dei consulenti del lavoro

Nel frattempo sulla vicenda dei rimborsi è intervenuta anche la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, spiegando come questi risulterebbero inferiori anche del 20% e più in confronto alle stime che sarebbero state offerte dai tecnici del Mef.

Un chiaro segnale del fatto che la vicenda potrebbe essere destinata a protrarsi ancora nel tempo, anche visto il forte rischio del moltiplicarsi di nuovi ricorsi legali. Come da nostra abitudine, restiamo a vostra disposizione nel caso desideriate condividere la vostra idea sulla vicenda con gli altri lettori tramite l'inserimento di un commento. Se invece volete restare aggiornati sui prossimi articoli relativi alle pensioni, vi consigliamo di usare l'apposito tasto "segui" che vedete in alto, sopra al titolo dell'articolo.