"Bisogna ridurre l'età pensionabile e ripristinare le Pensioni d'anzianità ma il Premier non lo sta facendo. Deve cambiare strategia", tuona Maurizio Landini, esponente di spicco dei metalmeccanici, alimentando il dibattito ma anche le polemiche sulla riforma delle pensioni.

Nel momento in cui il dibattito e le proposte stanno entrando nel vivo su come attualizzare il sistema pensionistico italiano, dal coro di coloro che si battono per una riforma radicale delle norme decretate nel dicembre 2011 dal governo dei professori guidato dal bocconiano Mario Monti, si leva la voce ed il monito di Landini.

Il leader dei metalmeccanici accusa il premier Matteo Renzi di essere "timido" e poco incisivo nei confronti della vigente legge Fornero.

Precoci, flessibilità e bilancio i punti controversi che ancora necessitano di valutazioni e riflessioni da parte del governo.

Valutazioni che indubbiamente devono tener conto della finanza pubblica e dalla quale l'esecutivo non vuole e non può prescindere. Difatti è lo stesso ministro al welfare, Giuliano Poletti, a sostenere tale posizione. "non vogliamo produrre altro debito': queste le parole pronunciate dal ministro in un convegno sul lavoro tenuto a Firenze. Parole che lasciano trasparire la preoccupazione del Governo di Matteo Renzi di non voler incorrere negli errori, di valutazione e di scelte di governi precedenti.

( leggasi legge Fornero, governo Monti). Poletti comunque assicura che l'esecutivo sta lavorando attorno alle diverse proposte che sono arrivate sui tavoli ministeriali, studiando e valutando quale possa essere la scelta migliore.

Le novità sulle pensioni oggi ruotano attorno ai lavoratori precoci ed al tema della flessibilità

Nel mirino del governo c'è innanzitutto la questione pensioni lavoratori precoci. A tal proposito per questa categoria di lavoratori giace in Parlamento una proposta che prevede la cosiddetta Quota 41, di CesareDamiano che trova anche il loro consenso.

Sui tavoli del governo vi è anche la proposta di Murizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, che prevede flessibilità e il pensionamento a partire dall'età di 62 anni e 35 di contributi con una decurtazionedell'8% massimo sulla pensione a seconda degli anni mancanti al raggiungimento dei vigenti 66 e tre mesi. Proposta che fa il paio con quella di Cesare Damiano. Nella ipotesi Sacconi, però, si prevede anche un abbuono fino a due anni per le lavoratrici madri, la possibilità di concedere il part-time ai lavoratori che sono prossimi al raggiungimento dei requisiti per andare in pensione e per chi assiste familiari con disabilità.

Tra le novità di oggi anche il tema dei rimborsi ai pensionati

Dopo la levata di scudi dei pensionati sui rimborsi pensioni e delle associazioni di categoria ad essi collegati, alla Camera sono stati presentati un centinaio di emendamenti, da tutti i partiti, al fine di modificarne tempi e modalità. Ricordiamo che il governo aveva stabilito rimborsi parziali graduati per fasce di reddito già dal primo di agosto.

Insomma di "carne al fuoco" ce n'è tanta. C'é solo da scegliere. Lavoratori e pensionati attendono che dalle parole si passi ai fatti a breve.