La riforma Pensioni del governo Renzi comprenderà anche il ricalcolo della pensione col metodo contributivo per tutti? Solo per le pensioni da erogare in futuro o anche per quelle già in essere, magari solo le più alte? Difficile dirlo con certezza (non che gli altri interventi siano certi, anzi): se dall'esecutivo non è stato confermato ufficialmente nulla, il ministro Padoan e il presidente dell'INPS Tito Boeri si sono espressi con favore; lo stesso Boeri ha affermato che ricalcolando le pensioni col metodo contributivo ci sarebbero tagli consistenti rispetto a quanto s'incassa col retributivo in toto o in parte, fin'anche al 30% e più.

Continuiamo a spiegare quali sono ad ora le più accreditate ipotesi di lavoro per la riforma pensioni 2015 al tavolo del governo, leggete Staffetta generazionale con pensione anticipata e lavoro part-time per l'altra idea che sembra la preferita dall'esecutivo Renzi.

Il contributivo al posto del retributivo è stato introdotto con la riforma Dini delle pensioni, datata 1996: per chi ha iniziato a lavorare da tale anno e quindi ad accumulare contributi si applica per l'appunto tale sistema per la pensione, chi invece iniziò prima ed ha quindi un mix di contributivo e retributivo è detto "optante" in quanto può scegliere la pensione anticipata accettando il ricalcolo dell'intero montante col solo contributivo, subendo dunque una riduzione dell'assegno (NB: il ricalcolo della pensione avviene con un conteggio parziale e molto complesso, con differenze tra le categorie di lavoratori).

Tipico esempio è l'Opzione Donna per le lavoratrici, che tanto sta facendo penare le interessate.

Il sistema retributivo dà una pensione più elevata perchè è riferito agli ultimi stipendi percepiti alla fine della carriera lavorativa, il sistema contributivo dà un assegno inferiore ma è forse più giusto perchè tiene conto delle contribuzioni effettivamente erogate: la pensione è il valore accumulato durante gli anni di lavoro, rivalutato secondo vari parametri tra cui l'età del soggetto al momento della domanda di pensionamento.

Simulazione di ricalcolo della pensione col contributivo

Il Sole 24 Ore fa l'esempio di una lavoratrice del settore pubblico che ha iniziato a lavorare il 1 gennaio 1978 e che potrebbe smettere di lavorare il 30 dicembre 2015 con l'Opzione Donna, visto che non avrebbe comunque i requisiti di età e di contribuzione per la pensione di vecchiaia o anticipata (secondo le norme attuali introdotte dalla Legge Fornero).

Il suo stipendio annuo è di 42.850 euro, la pensione a cui avrebbe diritto sarebbe di 37.225 all'anno, invece ricalcolando interamente la pensione col contributivo, come ipotizzato da Boeri e Padoan, ne prenderebbe 25.150: una decurtazione di ben il 32%.