Le Quote per la pensione anticipata (somma di età anagrafica e anni di contributi) sono state molto ridimensionate dalla riforma delle Pensioni attuate dal governo Monti con la Legge Fornero: attualmente sono previste solo per i lavoratori in catena di montaggio, per i lavori notturni e simili, mentre per tutti gli altri -compresi i lavoratori precoci ma anche molti che hanno fatto lavori usuranti- il prepensionamento è possibile con un minimo di 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne, 42 e 6 mesi per gli uomini. Con l'analisi delle proposte di pensione a Quota 100 di Cesare Damiano e Emanuele Prataviera, continuiamo a fare il punto della situazione sulle ipotesi di modifiche al sistema pensionistico italiano ora al vaglio di esecutivo e Parlamento, cliccate su Ricalcolo della pensione col contributivo per i dettagli dell'idea attualmente indicata come la preferita del governo.

La proposta di Cesare Damiano contenuta nel ddl 2945 è sostanzialmente uguale a quella del ddl 857, che ha sempre l'ex ministro del Lavoro e attuale presidente della Commissione Lavoro come primo firmatario, e mira a introdurre la flessibilità in uscita: pensione anticipata a Quota 100 senza penalità, però con un minimo di 62 anni di età anagrafica e 35 di contributi e dunque pensione anticipata a Quota 97 con penalità del 2/3% per ogni anno di anticipo. Possibilità prevista per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, per i lavoratori autonomi c'è da aggiungere un anno di età anagrafica, quindi 63 che portano dunque a Quota 101 e a Quota 98. Questa proposta di Damiano è teoricamente per il quinquennio 2016/2021.

Sempre con l'intento di implementare l'uscita flessibile dal lavoro come elemento chiave della riforma delle pensioni in attuazione dal governo Renzi, c'è il ddl 2955 presentato alla Camera da Emanuele Prataviera, ora nel gruppo misto ma storicamente della Lega Nord: sempre pensione anticipata a Quota 100, però il requisito minimo di età scende a 58 anni, dunque una proposta che viene incontro alle richieste dei lavoratori precoci (a 58 anni un precoce può aver già 42 anni di contributi se ha iniziato a 16 anni) ma anche di chi si trova "nel mezzo" magari con 60 anni di età e 40 di contributi e deve attendere ancora; rimane a 35 anni il minimo di contributi richiesto.

A differenza del ddl Damiano su menzionato introdurrebbe anche il blocco per tre anni dell'adeguamento alla crescita della speranza di vita, che causa un progressivo aumento dell'età minima per la pensione, come ben sappiamo e purtroppo stanno subendo le lavoratrici in attesa di risposte sull'Opzione Donna. [cliccate per l'approfondimento sulla riforma della pensione anticipata per le donne, lavoratrici e madri].

Simulazione pensione anticipata Quota 100

Alcuni numeri concreti, per come li ha riportati Il Sole 24 Ore: ad ora una lavoratrice del settore privato di 60 anni con 38 di contribuzione può andare in pensione anticipata nel 2018, a 62 anni con 41 anni e 10 mesi di contributi. Con la proposta Damiano potrebbe farlo nel 2017 con 62 anni di età e 40 di contributi (Quota 100 senza penalità, anzi 102), mentre con la proposta Prataviera potrebbe ritirarsi nel 2016 a 61 anni con 39 di contributi (Quota 100 precisa).

Peccato però che queste due proposte, come l'altra proposta di Damiano per la flessibilità in uscita con penalità (ddl 857), siano ritenute troppo costose per le casse INPS e quindi tra le ultime in ordine di preferenza per il governo Renzi.