Non sarà facile realizzare una riforma pensioni ampiamente condivisa che piaccia a governo, sindacati e forze politiche e parlamentari. Contrasti e divisioni continuano ad emergere di ora in ora anche all'interno della maggioranza che per diversi motivi affronta in questi giorni un periodo molto delicato, con il Pd di Renzi e l'Ncd di Alfano nella bufera per gli scandali di Mafia Capitale e non solo.

Riforma pensioni, Poletti: ok alla pensione anticipata ma solo con il calcolo contributivo

Malgrado le ripetute promesse di questi mesi, sembrano praticamente già "bocciate" da Inps ed esecutivo, in quanto considerate molto costose per la finanza pubblica, le proposte di pensione anticipata a sessantadue anni con trentacinque anni di contributi e il due percento annuale di penalizzazione sul trattamento pensionistico e la cosiddetta Quota 100, quota da raggiungere per il pensionamento sommando età anagrafica a quella contributiva.

Difficile anche l'ipotesi del prepensionamento con quarantuno anni di contributi a prescindere dall'età e dal sesso. La proposta di legge che sembra prendere più quota o che comunque appare al presidente Inps e al ministro del Lavoro più sostenibile sembra quella dell'estensione anche agli uomini del sistema di calcolo pensionistico chiamato opzione contributivo donna ma con un innalzamento a sessantadue anni per l'accesso al prepensionamento. Soluzione che non piace alla minoranza del Pd, rappresentata comunque da una nutrita schiera di parlamentari, che così come le organizzazioni sindacali chiede interventi sul sistema previdenziale che guardano solo agli interessi della finanza ma delle modifiche alla legge Fornero che rappresentino anche una manovra di giustizia sociale.

Flessibilità in uscita e staffetta generazionale, i sindacati contro le proposte di Inps e Governo

Sulla stessa linea d'onda i sindacati. "L'accesso alla flessibilità in uscita solo con il ricalcolo interamente contributivo della pensione - ha dichiarato il segretario confederale della Cgil Vera Lamonica, è un'ipotesi inaccettabile".

La dirigente sindacale sostiene che la mancanza di un serio confronto di merito tra parti sociali ed esecutivo - che avverrà per la prima volta il 15 giugno prossimo - ha fatto assumere al dibattito per la riforma Pensioni "una piega preoccupante". Anche la Cisl insiste per una nuova legge sulla pensione anticipata. "Una nuova normativa con strumenti combinati - ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli - come la flessibilità in uscita, la staffetta generazionale, una nuova quota - ha proseguito - che sia la somma tra età anagrafica e periodi contributivi e la soluzione - ha sottolineato facendo riferimento a ddl già depositati a Montecitorio - alla ingiusta onerosità delle ricongiunzioni".