Il Governo è al lavoro sulla "possibilità di considerare forme di flessibilità in uscita, per uscire con minimo anticipo dal mondo del lavoro, in cambio di una prestazione pensionistica adeguata": è quanto ha dichiarato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, durante il suo intervento in occasione del Festival dell'Economia di Trento. L'agenda del Governo sembra finalmente essersi focalizzata anche sul tema della previdenza e sulla necessità di ammorbidire i criteri di accesso all'Inps, soprattutto per coloro che sono in età avanzata e che stanno sperimentando situazioni di disagio.

Ricordiamo ad esempio tutti coloro che sono rimasti senza impiego a pochi anni dal pensionamento ed hanno esaurito contemporaneamente tutti i sostegni di welfare attualmente disponibili, oppure i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare in giovanissima età e che rimangono esclusi dal pensionamento, nonostante abbiano già accumulato diversi decenni di impiego sulle proprie spalle.

Riforma della previdenza, le due linee rosse da non superare per la Commissione lavoro e per l'esecutivo

Dal punto di vista operativo, la parte più difficile consiste nel trovare "la quadra" tra le necessità dei lavoratori e le esigenze di contenimento dei costi di bilancio. A tal proposito le due linee rosse da non superare indicano di fatto il perimetro attorno al quale graviterà la probabile flessibilizzazione dell'accesso alla previdenza.

Da un lato l'On. Damiano e le parti sociali hanno sottolineato come ritengono del tutto impraticabile la linea del ricalcolo contributivo puro, suggerita in diverse occasioni dal Presidente Inps Boeri. Dall'altro lato i tecnici del Governo Renzi hanno spiegato di ritenere inattuabile una profonda modifica della legge Fornero, anche perché si rischierebbe di mettere in crisi la stessa tenuta dei conti pubblici, oltre che una bocciatura della misura da parte dei revisori di Bruxelles.

DDL Damiano e Baretta, ecco l'ipotesi con maggiori probabilità di uscita per far ripartire la staffetta generazionale

Sulla base di quanto appena esposto, il piano del Governo per le offrire le pensioni anticipate sarebbe in via di definizione sulla base del DDL presentato da Damiano e Baretta presso la Camera dei Deputati, oltre che della legge Delega riferibile a Sacconi, Presidente della Commissione lavoro al Senato della Repubblica.

La proposta a cui si cercherà di dare seguito sarà quella della quota novantasette con sbarramento a sessantadue anni di età e una penalizzazione massima corrispondente ad una mensilità. Mentre per quanto concerne i lavoratori precoci si lavora alla possibilità di permettere l'uscita flessibile dopo quattro decenni più un anno di lavoro, anche se su tale meccanismo mancano ancora i dettagli di funzionamento. Se tali soluzioni dovessero andare a buon fine, il Governo le inserirebbe in agenda assieme alla discussione della nuova legge di stabilità 2015-2016, pertanto in caso di approvazione potrebbero diventare delle opzioni percorribili a partire dall'inizio del prossimo anno. Per ricevere le prossime news relative al comparto previdenziale vi suggeriamo di cliccare il comodo pulsante "segui" che trovate in alto, vicino al titolo di questo articolo.