Qualcuno pensava che l’appuntamento elettorale potesse inqualche modo incidere sulla riformadelle pensioni e cambiare i progetti per la pensione anticipata dei lavoratoriche attendono risposte, specialmente precocie donne. Niente di fatto invece:il governo Renzi incassa ilrisultato tutto sommato accettabile e continua a tirare dritto per la suastrada dopo l’accelerazione in seguito alla sentenza della Consulta. Quali novità ad oggi, 3 giugno 2015? Iltema è da giorni lo stesso: ok al prepensionamentoa 62 anni, quel che deve essere deciso riguarda l’entità dei tagli daapportare.

Ricalcolo contributivo o decurtazione percentuale?

Padoan al lavoro, oka pensione anticipata a 62 anni: quali soluzioni per i lavoratori precoci?

Il Ministro dell’Economia, come riporta Pensioni Oggi, haribadito di essere impegnato per elaborare un superamento della riformapensioni Fornero. La pensioneanticipata, dunque, sarà modificata ed arriverà il prepensionamento a 62 anni, quattro anni prima rispetto allatabella di marcia della pensione vecchiaia. Il punto su cui si concentra l’attenzioneriguarda l’ammontare del taglio che dovranno subire coloro che lasceranno illavoro in anticipo. Al momento la soluzione di Cesare Damiano sui pensionamentiflessibili sembra quella più gradita: ad essa può aggiungersi quellatracciata dal DDL Sacconi,depositato pochi giorni fa al Senato.

In un primo momento si era parlato di pensione anticipata con ricalcolo contributivo ma questa strada èapparsa poco praticabile perché penalizzerebbe eccessivamente alcune categorie.L’idea di Damiano, che il governo Renzipotrebbe fare propria, prevede il prepensionamentodei lavoratori precoci con l’8% dipenalizzazione: un taglio decrescente che si azzererebbe progressivamenteal 66esimo anno di età.

Requisito comunque indispensabile è quello di avere 35anni di versamenti contributivi e non 42 anni e 6 mesi (uno in meno per ledonne) previsti dalla Fornero. In soldoni, la stima fatta da Pensioni Oggi è che un pensionato conassegno da 19.500 euro lordi dovrà rinunciare a circa 1500 euro in un anno perdire addio anticipatamente la proprio impiego.