Adesso alzi la mano chi non ha pensato almeno per una volta che Renzi alla fine "l'avrebbe buttata in caciara", quella della Camera e del Senato e del malfatto iter politico-costituzionale di approvazione di una legge facendola rimbalzare da una camera all'altra, da maggioranza ad opposizione a colpi di emendamenti.
All'indomani dei ballottaggi politici, scopriamo che non c'è più tempo per approvare il disegno di legge sulla "Buona Scuola" e, soprattutto, non c'è più tempo per le assunzioni dei centomila precari, ovvero di dare seguito alla parte più consistente della riforma renziana.
E di tempo per le assunzioni, in verità, ce n'è stato: dalla promessa della fine dell'estate scorsa quando Renzi, non essendo riuscito a includere le assunzioni per l'anno scolastico che sta volgendo al termine, ne ha promessi 150 mila per l'anno scolastico che sta per iniziare. Che poi, man mano che la riforma della scuola prendesse corpo, sono diventati 100 mila per assottigliare le Graduatorie ad esaurimento e 60 mila per il prossimo concorso da bandire entro ottobre, ma che riguarderanno le assunzioni dell'anno scolastico 2016/2017. Anno scolastico che, adesso, dovrà accogliere anche le 100 mila assunzioni promesse per il 2015/2016.
Renzi a Porta a Porta annuncia il nuovo rinvio delle assunzioni: niente riforma della scuola in tempi brevi
Adesso il tempo per le assunzioni del prossimo 1° settembre è finito, anzi è stato sprecato, volutamente sprecato. A cosa sono servite le consultazioni di docenti, presidi, genitori e alunni durate dallo scorso settembre a novembre se poi è stato partorito un testo della riforma scolastica al quale tutti i rispondenti di quei questionari adesso si oppongono con scioperi, blocchi degli scrutini e flash mob in tutta Italia?
Intervistato a Porta a Porta da Bruno Vespa, ieri Renzi ha annunciato il blocco del disegno di legge sulla Buona scuola che attualmente è in discussione al Senato. Sono troppi gli emendamenti, nel frattempo passati, secondo il Presidente del Consiglio da circa duemila a tremila, per poter approvare il testo, rimandarlo alla Camera per l'ultima votazione e assicurare i tempi sufficienti agli uffici scolastici per le operazioni burocratiche ed amministrative necessarie alle assunzioni prima di settembre.
"E' colpa delle opposizioni - secondo Renzi - Non si possono presentare troppi emendamenti ad una riforma che deve pur avere un capo, il preside, capace di guidare la riforma". Peccato che le stesse opposizioni avessero già previsto tutto dall'uscita del testo dal Consiglio dei ministri dello scorso marzo, consigliando saggiamente di scindere la parte delle assunzioni dal rimanente della riforma scolastica, in modo da poter adottare con decreto le immissioni in ruolo promesse. "Ma la scuola - lo ha ripetuto ancora una volta Renzi - non è un'agenzia di collocamento". Il Premier lo ha spiegato anche al figlio, impegnato in questi giorni con gli esami di terza media.
Scuola, Renzi annuncia la conferenza nazionale: una giornata amara per docenti precari, abilitati Tfa e sindacati
A nulla servirà la conferenza nazionale preannunciata dallo stesso Renzi per luglio: ci saranno i rappresentanti dei sindacati, dei precari, degli abilitati Tfa. Renzi dedicherà loro una giornata, li ascolterà, ma soprattutto saranno loro a doverlo ascoltare. Per l'ennesima volta, perché nel frattempo sarà ufficiale l'ennesimo rinvio della riforma della scuola e delle assunzioni.