La riforma della Scuola 'non s'ha da fare', per usare un eufemismo manzoniano: il coro unanime è quello dei docenti, del personale Ata e degli studenti che hanno preso parte ieri sera alle diverse manifestazioni sparse in tutta Italia (fiaccolate, notti bianche, Flash Mob e cortei pacifici). Siamo ormai alla vigilia di quella che può essere considerata la fase decisiva della Buona Scuola renziana, un disegno di legge che improvvisamente riveste una grande importanza soprattutto a livello politico, in conseguenza dell'esito del voto delle elezioni regionali di domenica scorsa.

Riforma Buona Scuola, voto Commissione Istruzione: maggioranza risicata

L'onorevole Francesca Puglisi, relatrice del Partito Democratico in Senato del testo governativo, punta i piedi e, senza mezzi termini, afferma di voler vedere chi si vuole prendere la responsabilità di bocciare una riforma che prevede di immettere in ruolo centomila persone. Il suo riferimento è ai nominativi che compongono la Commissione Istruzione a Palazzo Madama: dai risultati di questo voto si potrà già intuire quali saranno le intenzioni della minoranza di sinistra. 

Se si votasse oggi, la maggioranza riuscirebbe a vincere 14 a 12: una vittoria risicata tanto più se consideriamo che nella lista dei quattordici troviamo anche il senatore a vita (e indipendente....) Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984 e i tre senatori della minoranza dem (Martini, Tocci e Mineo).

Il governo potrebbe andare già in difficoltà martedì prossimo (all'indomani della riunione della direzione PD), quando si comincerà a votare il testo: in particolare, un ordine del giorno presentato proprio dai senatori Tocci e Mineo potrebbe già mettere con le spalle al muro il Presidente del Consiglio. 

DDL Scuola e stralcio piano assunzioni precari: come voterà la Commissione? 

Ancora una volta, si proporrà a Renzi di stralciare le assunzioni dei precari dal testo della riforma (includendole in un decreto ad 'hoc'): questa modifica al DDL permetterebbe poi di avere più tempo per ridiscutere il resto del contenuto. 

Renzi ha già detto di no in passato a questa proposta e le probabilità che possa aver cambiato idea sono praticamente vicine allo zero.

Se arrivasse ancora un rifiuto, la coerenza ci induce a pensare che i voti di Tocci e Mineo andranno ad unirsi a quelli dei dodici commissari dell'opposizione, con la conseguente sconfitta del governo. 

Un'ipotesi concreta pronta a realizzarsi oppure prevarranno ancora una volta gli 'inciuci' politici?