E' passato un anno dalle dichiarazioni del sottosegretario Roberto Reggi, preludio alla riforma della Buona Scuola: anche la scorsa estate, (e molti di voi se lo ricorderanno) la rivolta dei docenti sui social si fece particolarmente sentire, ma nell'ultimo anno, è stato un vero e proprio 'crescendo'. 

Lo sciopero del 5 maggio scorso ha dimostrato come la pazienza del personale scolastico abbia raggiunto il limite: la verità è che Renzi e il ministro Giannini, 'autori' della riforma, non si sarebbero mai aspettati una mobilitazione popolare di così vasta portata.

Tanto per fare un emblematico confronto, nemmeno per il Jobs Act si era arrivati a questi livelli.

DDL Renzi: 'La vera scuola gessetti rotti' denuncia l'incostituzionalità della riforma

La Rete Social è stato (ed è tuttora) lo strumento preferito per gli 'sfoghi' dei docenti. Sono nate, in questi ultimi mesi, almeno una cinquantina di petizioni contro la Buona Scuola e tutte stanno ottenendo dei risultati eclatanti. E' il  caso dei docenti di diversi comitati ed associazioni che sono confluiti nel progetto 'La vera scuola gessetti rotti'  dove viene denunciata l'incostituzionalità della Buona Scuola di Renzi, soprattutto per quanto riguarda la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi.

 

Buona Scuola e le petizioni sul Web: tra referendum abrogativi e sostegno ai precari

Change.org è la piattaforma sociale che si occupa di dar voce alla protesta e il direttore della comunicazione, Luca Francescargeli, ha spiegato che sull'argomento scuola c'è stata una grande mobilitazione: un esempio su tutti quello promosso da una docente romana, Emanuela Petrolati

C'è chi, invece, pensa già a raccogliere le firme per il referendum abrogativo: è il caso di Riccardina Sgaramella, 'illustre collega' qui a Blasting News, nonchè promotrice della petizione indirizzata direttamente alla Corte di Cassazione (oltre ventimila le firme raccolte).

Francescarcageli  ha parlato anche di altre petizioni che hanno come argomento l'assunzione dei precari, un altro dei temi particolarmente critici della Buona Scuola: l'obiettivo comune è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica contro il disegno di legge del governo Renzi.