Mentre è arrivata la firma di Sergio Mattarella, senza troppi sussulti, una delle criticità maggiori che la riforma della scuola di Renzi-Giannini lascia in sospeso è quella relativa al concorso scuola 2015. Esso, infatti, dovrebbe essere bandito soltanto per i docenti abilitati (TFA, PAS e SFP) e quindi escludere i neolaureati o i non abilitati: questa rappresenta la prima criticità - è indubbio che i sindacati promuoveranno ricorsi collettivi per promuovere una partecipazione con riserva di tutti coloro che posseggono la laurea. La seconda criticità riguarda proprio il personale a cui questo concorso Scuola dovrebbe essere rivolto: si tratta di insegnanti che hanno superato prove del tutto simili a quelle di carattere concorsuale (il TFA: prova preselettiva, prova scritta, prova orale e esame di Stato conclusivo) o possono vantare titoli di anzianità nella scuola ma senza prove di carattere concorsuale (il PAS).

La domanda che ci si pone è perché bandire un nuovo concorso scuola per il 2015 se il personale è stato già selezionato e ha già esperienza: la risposta può essere soltanto una, non tutti coloro che hanno ottenuto l'abilitazione (a costo di sacrifici economici, circa 3mila euro, ed esistenziali) possono aspirare alla cattedra. Cosa succederà, allora? L'unica "concessione" sarebbe quella dell'abolizione della prova preselettiva, ma soltanto per quelle classi di concorso in cui i partecipanti sono in misura minore al quadruplo dei posti messi a concorso.

Preselettiva e concorso scuola 2015: TFA e PAS, quale futuro?

Ad essere particolarmente "rammaricati" (usando un eufemismo) sono gli abilitati TFA che continuano a scrivere e a far pubblicare appelli sui più importanti siti di informazione scolastica.

Sul sito La tecnica della Scuola è apparso un intervento di Giuseppe Garofalo che ha sottolineato l'assurdo destino degli abilitati TFA: si tratta di insegnanti selezionati da un concorso molto duro e che ora vedono la propria possibilità di entrare nella scuola assolutamente ridotta a causa della cecità di un governo che non ha voluto concedere le immissioni in ruolo a un personale qualificato e già selezionato dalla "Repubblica Italiana".

L'intervento si sofferma anche sull'inutile dispendio per le procedure di un concorso scuola, quello del 2015, assolutamente iniquo e ingiusto.

Quali sono i possibili scenari per gli abilitati TFA e PAS, per quanto riguarda il bando del concorso scuola 2015? Per i più ottimisti, le procedure concorsuali potrebbero anche rivelarsi una modalità per costituire delle nuove graduatorie, permettendo a tutti, vincitori e idonei, grazie a prove semplici, di entrare in ruolo anche se dopo diversi anni.

Per i più pessimisti, si tratta invece di tagliare le gambe alle Graduatorie d'istituto, un'ulteriore selezione che potrebbe vedere nell'anzianità di servizio (dunque PAS a discapito del TFA) il prerequisito fondamentale per la "vittoria" del concorso. Si tratta, comunque, di una situazione assurda e surreale: una generazione di donne e uomini di 35/40 anni che ha dedicato la vita allo studio e che vede chiudersi le porte, oramai ad età "avanzata", su quella che per molti può essere l'unica carriera possibile. Forse la mobilitazione avrebbe dovuto essere ancora più radicale.

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