Su Repubblica quest'oggi troviamo una lettera che una insegnante precaria di Pino Torinese, iscritta nelle graduatorie ad esaurimento, ha inviato a Matteo Renzi. Ciò che scrive è destinato a far riflettere quanti sono convinti che Renzi abbia risolto il problema del precariato scolastico. A leggere la missiva dell'insegnante precaria, Ada Maria Audenino, la realtà è molto diversa. Ad esempio, come lo stesso giornale scriveva ieri, a Milano 4000 alunni disabili rischiano di non avere assistenza per mancanza di fondi. Non è l'unica nota stonata in questa estate perché anche la continuità didattica da molti invocata potrebbe nuovamente essere a rischio in seguito alle nuove disposizioni sulla mobilità nazionale.

E quanto scrive la professoressa di scienze di Pino Torinese, circa i suoi 30 anni passati davanti al Pc in attesa di intercettare qualche posto vacante, una chiamata da parte di un preside che spesso si traduce in semplici spezzoni di supplenze, rende bene l'idea. Quest'anno per lavorare c'è la possibilità di doversi trasferire in qualche altra provincia.

Quel senso diffuso di instabilità

La nomina in ruolo significa non dover più cambiare professori durante l'anno, almeno questo è quanto pensa l'immaginario collettivo, ma se ci si addentra nei dettagli si scopre una realtà leggermente diversa. La legge dispone che i docenti delle Graduatorie ad esaurimento, destinatari delle immissioni in ruolo, facciano domanda per tutte le provincie.

Questo significa rendere molto improbabile confermare lo stesso insegnante dello scorso anno col quale si era riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia. Il terrore di dover lasciare la propria casa e i propri affetti è descritto molto bene dall'insegnante torinese nella missiva pubblicata sul quotidiano. Come tiene a precisare nel prosieguo della lettera, i posti per la classe A060, scienze nei licei, sono troppo pochi per sperare di restare dove ha sempre insegnato e inoltre, con questa riforma, si sposta il debito pubblico sulle famiglie.

Saranno loro infatti a colmare quelle lacune che si produrranno come nel caso di Milano, per non parlare dei contributi volontari che un allegato della commissione bilancio del senato ha confermato anche per quest'anno.

Ripartire da zero

Reinventarsi in un altro luogo a 53 anni, dopo una vita di sacrifici trascorsa a lavorare duramente per aumentare il punteggio in graduatoria, nella speranza di ottenere un ruolo che desse certezze, anche e soprattutto per quegli impegni finanziari contratti come i mutui delle case che si sono acquistate, con l'ansia di non vedere nemmeno il sito del Miur, come confida l'insegnante che spesso per questo si lasciava prendere dal panico, non ha nulla a che vedere con la stabilità.

Viene voglia di mollare tutto, ma in uno scatto di orgoglio la docente conclude la sua lettera al premier affermando il sacrosanto diritto di vedersi riconoscere gli sforzi di una intera vita di lavoro trascorsa a formare generazioni intere di studenti. In conclusione chiede scusa per lo sfogo, ma non riesce a fare a meno di pensare che questa estate per lei sarà un vero incubo, anche peggiore rispetto al passato.