Referendumsi, referendum no, referendum quando? Qual è la strada migliore per dire NO alla nuova riforma Scuola Renzi-Giannini? In molti si stanno ponendo questi interrogativi e la discussione negli ambienti social si è fatta particolarmente accesa.

A questo proposito, ieri abbiamo pubblicato un articolo riguardante la presa di posizione del Comitato Lip scuola nei confronti delle due iniziative referendarie proposte da Giuseppe Civati, leader del nuovo movimento politico 'Possibile' e dal Comitato Nazionale Leadership'.
Sulla questione è intervenuta anche l'onorevole del Movimento Cinque Stelle, Silvia Chimienti che ha precisato come le due richieste di referendum siano completamente diverse l'una dall'altra, in quanto quella di Civati riguarda solo un punto critico della riforma (quello del 'preside-sceriffo') mentre quello del Comitato Leadership è totalmente abrogativo e soprattutto non associato alle altre riforme sancite dal governo.

M5S, Silvia Chimienti: 'La fretta è la peggior nemica dei referendum'

La deputata 'grillina' ritiene che un referendum, per essere veramente efficace, debba essere tecnicamente perfetto, altrimenti si rischia di fare un buco nell'acqua. Per questo serve tempo e uno studio particolare e approfondito di tutto il contenuto.
Inoltre, se si vuole essere incisivi ed ottenere veramente lo scopo, la battaglia non può limitarsi solo al mondo della scuola ma deve abbracciare anche altri campi come quello del lavoro e dell'ambiente, facendo riferimento alle altre conteste riforme del governo Renzi, come quella del Jobs Act e il decreto Sblocca Italia.

Bisogna comprendere che non si tratta solo di raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre, ma di riuscire a portare al voto 25 milioni di italiani: tra i due obiettivi, c'è una grande differenza.
Per questo motivo il Movimento Cinque Stelle intende andare avanti all'insegna del motto: 'Calma e sangue freddo, c'è molta confusione'. L'onorevole Chimienti ritiene che la battaglia è troppo importante per essere giocata con troppa fretta e male.

Riforma scuola, il NO del M5S: quali saranno le iniziative dei 'grillini'?

Pertanto, il partito non appoggerà nessuna delle suddette iniziative referendarie, in particolar modo quella di Civati che, sulla scuola, non si è confrontato con nessuno e non si è mai interessato particolarmente alla battaglia intrapresa in Parlamento.

Come intende agire allora il Movimento Cinque Stelle contro la riforma Buona Scuola? Prima di tutto i rappresentanti 'grillini' eletti nelle varie regioni presenteranno le mozioni per indurre le regioni a ricorrere alla Consulta.
Poi, a settembre, unitariamente e dopo aver ascoltato tutte le componenti del mondo della scuola, si partirà con la raccolta firme e il referendum voluto da tutti coloro che sono scesi in piazza lo scorso 5 maggio, in occasione dello sciopero generale.