Grande fermento oggi 8 luglio intorno al tema pensione anticipata, il Presidente Inps Tito Boeri ha presentato questa mattina alle Camere la sua proposta, i precoci sono rimasti soddisfatti? Il numero uno dell'Inps alle 11 ha esposto i 5 punti fondamentali su cui verterà la riforma per concedere la flessibilità sostenibile, tra questi: la proposta del reddito minimo per chi ha più di 55 anni ed è rimasto senza lavoro, l'unificazione delle posizioni assicurative, la possibilità di accedere alla pensione anticipata a fronte di una penalizzazione, contributo di solidarietà per chi possiede redditi più elevati, nuove opportunità di versamenti.

Per quanto concerne i lavoratori precoci non vi è stata nessuna menzione precisa al ddl 857 di Damiano e dunque alla Quota 41, ma si è intuito che per l'Inps l'unica soluzione fattibile è quella di procedere verso il contributivo. Boeri ha infatti parlato dell'impossibilità di concedere la flessibilità così come presentata fino ad oggi, specificando che tutte le proposte giunte vanno nella direzione di riesumare i meccanismi insiti nelle Pensioni di anzianità, uno schema oggi non più sostenibile dalla previdenza pubblica. Dopo queste dichiarazioni è subito intervenuta Susanna Camusso per manifestare la contrarietà della Cgil verso la proposta avanzata da Tito Boeri.

Ultime su pensioni anticipate dopo la proposta Boeri: No Cgil, delusione precoci

Le aspettative dei lavoratori precoci sono state disattese, sul gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' questa mattina si invocava il buon senso del Presidente Inps, una lavoratrice precoce R.B , scriveva, aprendo sotto il post un interessante dibattito:

"Penso che stamattina qualcuno deciderà il futuro di moltissime persone...

mi sale dal cuore una preghiera: Signore guidali tu, fa che agiscano con coscienza e giustizia, che si rendano conto che è nelle loro mani la vita, la speranza di milioni di persone...in bocca al lupo a tutti noi"

In realtà al momento pare che nessuna preghiera sia stata esaudita, l'unica soluzione ritenuta plausibile da Tito Boeri è il contributivo.

Questa è infatti l'ipotesi non solo sostenibile per le finanze pubbliche, ma anche equa perché, secondo il numero uno dell'Inps, non graverebbe in alcun modo sulle generazioni future come invece rischierebbero di fare gli altri progetti pervenuti in Parlamento. Addio dunque al ddl 857 e alla Quota 41? Secondo la Cgil concedere la flessibilità in uscita solo attraverso il metodo contributivo vorrebbe dire colpire fondamentalmente le pensioni più povere.

Cosa accadrà ora? Sebbene la proposta Boeri dovrà passare al vaglio del Governo e del Parlamento prima di vedere la luce, pare che i punti menzionati nel Piano Inps, secondo il Ministro Poletti, saranno comunque quelli su cui il Governo si indirizzerà per portare modifiche concrete in Legge di Stabilità. Tutto deciso, dunque?