Le ultime novità sulle pensioni ci rivelano che Cesare Damiano, non nasconde la sua soddisfazione dopo la riconferma quale Presidente della Commissione Lavoro della Camera, da parte della direzione del suo partito (Partito Democratico), il cui segretario è proprio quel Matteo Renzi premier nazionale con il quale i rapporti non sono sempre stati idilliaci proprio in materia di lavoro, welfare e sistema previdenziale. La sua rielezione è certamente un riconoscimento del lavoro svolto dalla Commissione in questi anni. Lavoro soprattutto mirato sia a salvaguardare i diritti dei pensionati e dei pensionandi sia a stimolare i governi a riforme attuali ed attinenti alle esigenze e necessità dei lavoratori.

La riconferma di Damiano alimenta le speranze di precoci, donne, ultra 55eni in attesa di novità

Numerose sono state le battaglie sostenute in questi anni dalla commissione lavoro della Camera, da lui presieduta, e la sua rielezione riaccende le speranze per riformare la legge Fornero con la prossima legge di stabilità. Ricordiamo che i problemi previdenziali da risolvere sono tali e tanti che richiedono incisività e tempestività. La depenalizzazione per i lavoratori precoci, cioè di coloro che maturano la massima anzianità contributiva prima dei 62 anni di età, bloccata sino al 2017 è uno degli obiettivi prioritari. Da parte di tutti si chiede di eliminarla in modo strutturale. Richiesta sostenuta ed incoraggiata da un vasto schieramento politico e da tutto il mondo sindacale, in particolare in questi giorni in cui si è aperto il tavolo delle trattative e del confronto tra governo e sindacati, proprio sul sistema previdenziale e sulla riforma delle rigide norme della legge Fornero del dicembre 2011.Tavolo di confronto assai caldo in particolare sul nodo della flessibilità in uscita, della chiusura strutturale dell'annosa questione degli esodati, di misure di sostegno al reddito per i lavoratori con piu' di 55 anni rimasti senza lavoro e dell'opzione donna.

Numerose a tal riguardo sono le proposte di legge alla Camera che attendono di essere discusse nel merito e numerose portano la firma proprio di Cesare Damiano.

La flessibilità in uscita "madre di tutte le battaglie" per i sindacati, partiti e commissioni lavoro

Per ciò che attiene la flessibilità in uscita i sindacati si aspettano a giorni di essere riconvocati dal ministro Poletti al fine di conoscere gli intendimenti del Governo su tale delicata questione, tanto invocata quanto auspicata.

Sindacati e commissione lavoro hanno già fatto conoscere la loro contrarietà a una flessibilita' che sia collegata al totale calcolo contributivo dell'assegno pensionistico proposta dal presidente dell'Inps Tito Boeri, perché giudicata troppo punitiva. La proposta del Pd di andare in pensione a partire dai 62 anni, con 35 di contributi e l'8% di penalizzazione, oppure con 41 anni di contributi senza penalizzazione, rappresenta una soluzione condivisa e più equa del problema, secondo il parere dei sindacati e di buona parte del mondo politico.

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