Finalmente è stato presentato alla Camera, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il pacchetto di proposte firmato da Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps). I cinque punti enunciati in Parlamento sono: 1) assegno universale per le persone al di sopra dei 55 anni; 2) flessibilità in uscita tramite il conteggio degli assegni effettuato con il metodo contributivo; 3) cancellazione delle differenze dei trattamenti pensionistici tra le varie categorie di lavoratori; 4) unificazione delle posizioni assicurative; 5) eliminazione delle ricongiunzioni onerose.

Renzi sembra essere soddisfatto dal 'Piano Boeri'

A quanto è stato riportato da diversi siti specializzati, il premier Renzi sembra essere soddisfatto delle idee enunciate dal numero uno dell'Istituto di Previdenza più importante d'Italia. Anche il ministro dell'Economia sembra appoggiare le proposte di Boeri dato che, come già aveva comunicato in più di un'occasione, qualsiasi modifica alla legge previdenziale non doveva 'intaccare' l'impianto strutturale dell'attuale legge pensionistica per non rischiare di 'pesare' troppo sulle casse dello Stato. Se da un lato, due esponenti importanti del governo sono stati soddisfatti da quanto proposto dal presidente Inps, dall'altro c'è da registrare un fronte di persone che non sono affatto d'accordo con le nuove idee che saranno, forse, introdotte nella nuova riforma Pensioni di cui si discuterà in occasione della Legge di Stabilità.

Boeri si era sempre opposto ai piani di uscita anticipata di Damiano

Proprio Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, auspicava un intervento a favore di quella flessibilità tanto ambita al fine di abbassare l'età pensionabile. L'esponente del Partito Democratico, molte volte negli ultimi mesi (ci sono anche delle proposte depositate in Parlamento), aveva evidenziato la necessità di applicare uno dei sistemi flessibili, come il piano di uscita a Quota 100 oppure la cosiddetta Quota 97, somma tra età contributiva e anni di contribuzione con penalità fino all'8 percento.

In più di un'occasione, Boeri non aveva nascosto l'opposizione all'approvazione di questi piani, ritenuti troppo onerosi per l'economia italiana. Ovviamente, queste nuove norme dovranno essere poste in essere con discussioni parlamentari che certamente animeranno il dibattito politico nei prossimi mesi.