Sono apparse, nelle ultime ore, due interviste pubblicate dal Sole24Ore, a due dei massimi esponenti della politica italia: il premier Matteo Renzi e il leader della Lega Matteo Salvini. Le loro dichiarazioni hanno evidenziato una netta difficoltà a modificare il sistema pensionistico italiano. L'applicazione delle proposte Quota 100 e assegno universale, sembra essere non raggiungibile. Il presidente del Consiglio Renzi minimizza sull'attuale legge previdenziale che dovrebbe essere cambiata per rendere il sistema pensionistico più flessibile.
Renzi è favorevole ad un ricalcolo contributivo per tutti gli assegni pensionistici
Il premier evidenzia quanto di buono è stato fatto dal suo Esecutivo, come ad esempio il bonus delle 80 euro mentre si trova in fase di approvazione la riforma della pubblica amministrazione e del sistema scolastico. Renzi, nel frattempo, aspetta il pacchetto di proposte del presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Tito Boeri, il quale, nei giorni scorsi, ha già dato un'anticipazione ai ministri Poletti e Padoan di quanto sarà contenuto nel suo Piano. Il leader del Partito Democratico è disposto ad accettare un sistema flessibile per il pensionamento attraverso un ricalcolo contributivo degli assegni pensionistici futuri e quelli già in essere, secondo quanto evidenziato dal sito pensionioggi.it, al fine di risparmiare più risorse finanziarie possibili da destinare ad altri interventi previdenziali.
Salvini: 'Bisogna anticipare l'età pensionabile per lasciare spazio ai più giovani'
Tutt'altro tono utilizzato dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini, nella sua intervista al quotidiano economico. Il segretario del 'Carroccio' punta il dito nei confronti della legge Fornero, approvata dal governo Monti nel 2011 e poi entrata in vigore nel 2012.
Una riforma che, secondo il suo parere, ha creato la categoria esodati e, allo stesso tempo, ha fatto nascere un vero e proprio problema sociale. Salvini ribadisce che 'va anticipata l'età pensionabile. A causa della legge Fornero, l'Italia è il paese europeo che va in pensione più tardi. A noi sta bene anche la legge proposta da Damiano che prevede un abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni con 35 anni di contributi.
Damiano propone le penalizzazioni, io invece un meccanismo differente'. Relativamente alla 'staffetta generazionale', il leader della Lega precisa che 'mantenere le persone al lavoro sino in tarda età toglie spazio ai giovani. E questo non va bene'.