La questione previdenziale osservata e analizzata da un altro punto di vista, quello di Massimo D'Alema, presidente della Foundation of European Progressive Studies (FEPS), che intreccia la discussione politica e sindacale in corso sulle diverse proposte per la riforma pensioni con il fenomeno dell'immigrazione. In considerazione dei consistenti flussi migratori verso l'Europa, con una notevole tendenza demografica in continua crescita, "se noi chiudessimo le frontiere - ha detto l'ex presidente del Consiglio - nel 2080 avremmo un pensionato ogni 1,5 lavoratori".
Immigrazione e previdenza, D'Alema all'Ue: se chiudiamo frontiere l'Ue muore
Secondo l'analisi di Massimo D'Alema che l'Unione Europea dovesse chiudere di nuovo le frontiere "tutto il sistema sociale europeo - ha sottolineato - chiuderebbe". "Se da qui ad allora - ha proseguito il presidente della Fondazione Italiani Europei ieri durante un convegno della Cgil a Ventotene - non dovessero arrivare cinquantamilioni di giovani, dall'Africa o dall'Asia, l'Europa - ha aggiunto criticando l'Ue per 'essersi chiusa nella paura' - chiuderebbe". Quella attuale è una situazione drammatica, si registra, secondo D'Alema, "una crisi senza speranza".
Riforma pensionistica e flussi migratori: gli immigrati pagano le pensioni degli italiani
Dopo avere analizzato la situazione europea tra previdenza e immigrazione, l'ex premier, tra i più autorevoli esponenti del Pd anche se nel partito non ricopre più cariche ufficiali, è passato alla situazione italiana dove si discute vivacemente del tema dell'accoglienza dei migranti e nello stesso tempo della riforma Pensioni. Già oggi - ha spiegato D'Alema parlando della situazione del sistema previdenziale in Italia - se dovessimo cacciare dal nostro Paese gli immigrati, che rappresentano circa il 12% del Pil e che versano una quota assai elevata di contributi all'Inps - ha affermato il presidente di FEPS - non si pagherebbero più le pensioni agli italiani.
Molti immigrati - ha ricordato D'Alema - versano i contributi senza percepire le pensioni". La posizione di D'Alema sulle modifiche alla legge Fornero è quella sostenuta dalla minoranza del Pd che continua a stare in pressing sul premier Matteo Renzi per una riforma che introduca nuovi elementi di flessibilità in uscita per poter avere accesso a 62 anni alla pensione anticipata.