Il mese di giugno avrebbe dovuto essere il mese dedicato alle discussioni sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi: le ultime news sembrano mostrare come, trattandosi di una questione particolarmente "calda" ed essendo il governo Renzi in crisi di consensi, si stiano tentando molte strade e che manchi una prospettiva di fondo. Se la proposta di Tito Boeri non può che far procedere una levata di scudi, il passaggio al contributivo non può piacere ai diretti interessati, pur essendo in linea con le direttive europee, la Quota 100 e la Quota 97 di Damiano sembrano essere finite sullo sfondo.
Gli ultimi scenari riguardano, però, il fatto che sia stato depositato un nuovo ddl, a firma di Giorgio Santini del Partito Democratico, che dovrebbe delineare le caratteristiche del cosiddetto APA, il prestito pensionistico pensato per i lavoratori prossimi al pensionamento.
Governo Renzi, Quota 100 e 97, APA: ultime news riforma Pensioni 2015
Mentre si attende l'8 luglio, quando Tito Boeri presenterà "ufficialmente" alle Camere e al governo Renzi le sue proposte di riforma pensioni 2015, le ultime notizie raccontano che è stato presentato un ddl che dovrebbe determinare la normativa per i lavoratori che si trovano a pochi anni dalla pensione e che versano in una situazione di disoccupazione.
Per APA si intende "Assegno Pensionistico Anticipato" e l'accesso a questa forma di beneficio dovrebbe essere assoggettata a tre condizioni: la prima riguarda lo stato di disoccupazione in cui dovrebbe trovarsi il richiedente; la seconda prevede che il richiedente non sia beneficiario di trattamenti previdenziali "diretti", come ad esempio l'assegno di invalidità; la terza è che il futuro pensionato, quando abbia raggiunto l'età pensionabile, sia titolare di una pensione che sia superiore al doppio del minimo (cioè 1000 euro mensili).
Contestualmente, dovrebbe essere esteso anche il beneficio dell'Asdi, permettendo ai lavoratori ultra 55enni di arrivare alla soglia dei cinque anni dalla età pensionabile e poter così accedere all'APA.
La soluzione non sembra convincere le associazioni e i sindacati, anche perché sottintende che l'eventuale riforma pensioni 2015 del governo Renzi non intenda toccare in misura sostanziale l'età pensionabile.
In questo senso, si può leggere il fatto che sembrano uscite dalla discussione politica le proposte di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che ha depositato oramai da tempo due disegni di legge per la riforma del sistema previdenziale mediante l'istituzione nuovamente del meccanismo delle "quote": la Quota 97 e la Quota 100. Sembra che sia determinante la bocciatura da parte dell'Europa di proposte di riforma delle pensioni che abbiano un costo per le casse dello Stato troppo elevato: per la Quota 97 si parla di circa 8 miliardi di euro, mentre per la Quota 100 di circa 10 miliardi di euro.
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