Mentre Renzi e i suoi acclamano la riforma Scuola imposta, i dati dicono che l'inizio dell'anno scolastico 2015/16 non sarà affatto semplice, a causa della carenza di organico. A fare il punto della situazione è un articolo di Repubblica.it , in cui si fa presente che senza interventi dell'ultimo minuto da parte del Miur, 'sarà tutto in salita'. Gli USR e gli USP non riescono a sciogliere il rompicapo dell'organico della scuola, nonostante le assunzioni del piano straordinario. Mentre la Giannini promette classi meno affollate, il rischio reale, denuncia l'articolo, è di ritrovarsi con classe più affollate e meno personale ATA a gestire gli istituti.

Ma com'è possibile se saranno assunti 100mila docenti?

A.s. 2015/16: in carenza di presidi

Questo è stato proclamato l'anno dei 'presidi sceriffi', ma a conti fatti tra pensionamenti e sedi vacanti mancherà 1 preside su 5 (per un totale di 1.700). Diverse scuole si troveranno con un dirigente scolastico part-time e un vicario senza esonero dalle lezioni (cancellato dalla legge di Stabilità). Per questo motivo i sindacati si stanno adoperando per evitare che l'apertura del prossimo anno scolastico avvenga nel più totale dei caos, in perfetto stile italiano. Ma la carenza di presidi non è l'unico problema.

Organico scuola 2015/16: mancano docenti e ATA

E i nuovi assunti? Ricordiamo che il piano straordinario di assunzioni prevede che le fasi siano diverse e l'ultima probabilmente sarà conclusa solo a gennaio 2016, ovvero alla fine del primo quadrimestre. Quindi, gli insegnanti dell'organico potenziato, proprio quelli che dovrebbero assistere il preside, arriveranno a metà anno (se tutto va bene). E nel frattempo? Nel frattempo ci si arrangia come si può. Senza contare che il Ministero ha comunicato che l'organico di fatto quest'anno sarà di circa 2000 unità in meno rispetto a quello dell'anno precedente a parità di alunni. Questo può significare solo una cosa: le classi ad inizio anno scolastico avranno più studenti, in attesa dell'arrivo dell'organico potenziato. Se a questo aggiungiamo i tagli al Personale ATA (2.020 posti in meno), comprendiamo quanto la gestione degli Istituti sarà difficoltosa.