Il Movimento Cinque Stelle fa sul serio contro la Buona Scuola e, dalle aule parlamentari, la sua battaglia si sposta nelle regioni. In un'intervista pubblicata sul numero odierno del 'Fatto Quotidiano',
il capogruppo M5S alla regione Veneto, Jacopo Berti annuncia un referendum contro la riforma renziana, con il voto dei Consigli regionali.
Nei giorni scorsi, vi avevamo già parlato dell'iniziativa presa da Elena Donazzan, assessore all'Istruzione proprio alla regione Veneto, iniziativa per altro subito appoggiata dall'onorevole Silvia Chimienti dei Cinque Stelle. Ora le idee sono ancora più chiare.
Movimento 5 Stelle contro riforma Buona Scuola Renzi-Giannini: 'Cinque regioni per azione più rapida'
'Abbiamo intenzione di presentare mozioni in tutte le undici regioni dove abbiamo dei nostri eletti - afferma Jacopo Berti - In base all'articolo 75 della Costituzione, basta il voto di cinque Consigli regionali per indire il referendum'.
Il capogruppo M5S ha dato vita a questa iniziativa raccogliendo l'appello di molti insegnanti della sua regione che avevano sollecitato un intervento contro la riforma e da qui è venuta l'idea di proporre un'azione concreta a tutti i governatori. Il vantaggio, secondo Berti, è quello di risparmiare tempo, senza correre a raccogliere firme in piena estate.
Insieme a Jacopo Berti, collaborerà Nicola Morra, uomo di spicco del M5S nel mondo della scuola: 'Lo scopo è quello di accorciare i tempi, passando dalle regioni. Il nostro obiettivo è quello di presentare le mozioni in tutte le undici regioni entro la fine dell'estate - ribadisce Berti - Qui in Veneto, già la settimana prossima. Non dovremmo avere problemi con la maggioranza leghista, tanto più che in Parlamento, come noi, hanno votato contro il ddl scuola'.
Referendum contro Buona Scuola: M5S 'Contiamo su diversi aiuti'
Abbiamo detto che servono almeno cinque regioni d'accordo sulle mozioni. Su quali appoggi pensa di contare il Movimento Cinque Stelle? Berti risponde che, in Lombardia, Roberto Maroni ha già aperto al dialogo per il reddito di cittadinanza e poi si aspetta una risposta positiva anche dalla Liguria, con Giovanni Toti. C'è poi l'incognita del governatore PD della Puglia, Michele Emiliano, che si è sempre dimostrato critico verso la riforma e a cui non dispiacerebbe, comunque, poter lavorare ugualmente con i 'grillini'.
Infine, Pippo Civati e il suo movimento 'Possibile': 'L'ex PD potrà darci una mano, parlando con i consiglieri regionali che gli sono vicini o con cui ha rapporti.'
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