Le polemiche contro la riforma scuola 2015 voluta e imposta dal premier Matteo Renzi sono ancora molto accese e sembra che il mondo della Scuola non voglia tirarsi indietro ma continuare a portare avanti le proprie istanze di protesta. Non si vedeva una mobilitazione di questo genere da anni, forse da decenni, e l'intensità di questa lotta intende proseguire attraverso lo strumento del referendum abrogativo: l'idea sarebbe quello di chiamare i cittadini al voto per abrogare una legge che non convince nessuno e che presenta, nonostante la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiari profili di incostituzionalità.

Uno dei punti maggiormente contestati è quello della chiamata diretta dei presidi-manager: la questione non riguarda soltanto il malcostume italico della raccomandazione, ma anche e soprattutto il fatto che il dirigente scolastico divenga colui che può gestire la scuola come se si trattasse di un'azienda privata e personale. Il preside-manager, infatti, sarà colui che potrà decidere anche su premialità (che assomigliano ai "premi aziendali" del privato) e le penalizzazioni per i docenti. Un principio di arbitrarietà che è stato al centro di molti contenziosi intorno alla riforma scuola 2015.

Come firmare per il referendum contro la riforma scuola 2015

"Leadership per la scuola" è un comitato nazionale che ha appena comunicato di aver depositato presso la Cassazione il requisito referendario con il quale si richiede l'abrogazione in ogni suo aspetto della riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini.

Il testo, presto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, permetterà a tutti i cittadini di sottoscriverlo presso le sedi del proprio Comune. I tempi, però, sono molto stretti: si dovrebbe arrivare al numero necessario di firme entro il 25 settembre e l'impresa sembra essere particolarmente ardua, soprattutto perché vi è il mese di agosto nel mezzo.

Il comitato ha deciso, comunque, di provarci attraverso una serie di strumenti: in primo luogo, si cercherà di creare comitati locali all'interno di ogni Comune affinché vengano organizzati banchetti per la raccolta di firme; in secondo luogo, si avrebbe l'intenzione di costituire un portale che permetta l'organizzazione e la pianificazione degli interventi sul territorio; infine, il comitato "Leadership per la scuola" intende inviare degli inviti ufficiali alle varie RSU e alle segreterie dei sindacati confederali e di categoria affinché coordinino e assumano l'organizzazione della complessa macchina referendaria.

Da sottolineare che, ovviamente, eventuali petizioni che dovessero girare sul web non hanno alcun valore e che le firme raccolte in quella maniera non hanno alcun valore legale. Insomma, sembra che la battaglia contro la riforma scuola 2015 possa ancora continuare.

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