Lastoriaha inizio con la legge Dini quando si affiancòal sistema retributivo quello contributivo. I lavoratori precoci si videro confermato momentaneamente il retributivo e i 35 anni di anzianità ma poi, dopo varie modifiche, si è passati agli attuali 42 anni e 10 mesi e, dal 2012, contributivo per tutti. Tantissimi precoci si sono visti allungare l'età per la pensione di 6/7 anni.
Inoltre chi andrà in pensionamento anticipato prima dei 62 anni subirà una penalizzazione sulle anzianità retributive maturate fino al 2011. Il taglio è pari al 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni di età e dell'1% per ogni anno prima dei 62.
Pertanto un lavoratore che andasse in pensione anticipataa 59 annisubirebbe una perdita del 4% sulle anzianità retributive maturate entro il 2011.
Da quanto si apprende da fonti autorevoli (“Repubblica”) il ministro dell’economia Piercarlo Padoan è alla ricerca dei fondi per attuare il regime di Pensione Anticipata. Si stanno infatti cercando fondi utili da sbloccare per avviare la manovra del Governo che prevede la pensione anticipata.Le risorse andrebbero concentrate sulle nuove assunzioni, quindi sui lavoratori dotati di contratto a tutele crescenti. Le nuove assunzioni devono essere agevolate da una maggiore flessibilità in uscita, con nuove forme di pensione anticipata che favoriscano il ricambio generazionale.
Il Presidente dell'Inps si è espresso dichiarando che chi decide di uscire dal mondo del lavoro, richiedendo una pensione anticipata, dovrà percepire di meno.Se, come dice Renzi, la spesa previdenziale deve rimanere invariata, e bastare per una platea più corposa di pensionati, trovare una soluzione per i lavoratori è impossibile.
Una riforma delle Pensionisarebbe quella di rinegoziare i vincoli europei. D'altro canto le pensioni e la disoccupazione camminano a braccetto e se non aumenta il numero dei pensionati non potrà diminuire il numero dei disoccupati.
Riportiamo il pensiero dell'on. Damiano: “Nella legge di Stabilità il Governo dovrà anche tenere conto dell’esigenza di correggere il sistema pensionistico introducendo al suo interno un criterio di flessibilità.
La manovra complessiva avrà bisogno di coperture finanziarie significative: ben venga, dunque, un po’ di ‘deficit spending’ con il placet dell’Europa, che porti il rapporto con il Pil dall’1,8 al 2,3%, recuperando circa 8 miliardi di euro per fare i necessari investimenti economici e sociali”.(askanews)
L'on. Gnecchi, rispondendo ad una mail inviata dallo scrivente, ha dichiarato : "per me conta quello che abbiamo in commissione eche deve anche essere approvato dall'aula, gli incontri ripartono il 9.9.15, agosto è una iattura! tempo perso".Segno evidente che fra poco piùdi 15 giorni ripartiranno le consultazioni e si spera possa essere il giorno della svolta per tanti lavoratori in cerca del meritato riposo.