C'è attesa per la decisione del Governo sulla questione della riforma previdenziale e assistenziale. Se da un lato possiamo dare ormai per scontato nei prossimi l'introduzione di nuove misure di flessibilità, il gioco della partita si è spostato sulle possibili azioniche verranno adottate. È inutile sottolineare che le speranze dei lavoratori sono per l'adozione di provvedimenti che possano realmente risultare strutturali, per ovviare in via definitiva ai tanti problemi creatisi con l'irrigidimento dei requisiti anagrafici e contributivi avvenuto nel 2011 tramitel'approvazione della legge Fornero.
Tra le ipotesi circolate negli ultimi mesi, vi è inoltre da segnalare come alle sanatorie per le situazioni ad hoc si potrebbero affiancare altremisure di welfare dedicate a chi risulta ancora ancora lontano dall'età pensionabile.
Reddito di welfare e misure per gli ultra 55enni: Governo valuta la proposta giunta dall'Inps
Stante la situazione, se si prendono in considerazionele varie opzioni sul tavolo spicca quella di natura assistenziale proveniente dall'Inps. Il Presidente Tito Boeri ha infatti suggerito di valutare un nuovo meccanismo di sostegno in favore dei lavoratori ultra 55enni che hanno perso il posto di lavoro, visto che secondo le statistiche solo uno su dieci riesce a reinserirsi in modo positivo nel mercato.
Di conseguenza l'idea è di garantire un sussidio capace di ottenerecontemporaneamente due risultati, ovvero mantenere le persone al di fuori della soglia di povertà e accompagnarle fino al raggiungimento dell'età di pensionamento. Questo meccanismo potrebbe entrare in funzione una volta terminate le tutele di disoccupazione, mentre sarebbero previsti degli sgravi per le aziende che decidessero di assumere disoccupati in età avanzata.
Assistenza e pensioni anticipate: le altre misure previdenziali e assistenziali allo studio
Secondo le ultime indiscrezioni, al reddito per gli ultra 55enni potrebbe essereaffiancato anche un reddito minimo destinatoa famiglie sotto la soglia di povertà, che garantirebbe un beneficio massimo di 780,00 € mensili. In caso di riscontro positivo, l'iniziativa potrebbe essere estesa anche a chi percepisce già una pensione, mentre le verifiche sarebbero effettuate tramite il sistema già collaudato dell'ISEE.
Più complessa invece la questione della pensione anticipata e della flessibilità previdenziale: sul tavolo si sono accumulate infatti moltissime misure, ma resta al momento difficile decifrare quale sia il reale orientamento del Governo perché finora nessun esponente si è sbilanciato su una delle tante opzioni. Il ventaglio delle proposte va dalla quota 97 all'uscita con 41 anni per i lavoratori precoci, fino alle ipotesi di ricalcolo contributivo delle mensilità erogate. La vicenda sarà comunque chiarita entro le prossime settimane, visto che un intervento definitivo è atteso con la prossima legge di stabilità in discussione a partire dall'autunno.
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