Le TV al momento tacciono. Questo caldissimo mese di agosto è servito al Governo per tacitare le pressanti richieste dei lavoratori che aspettano di sapere come verrà risolta la flessibilità pensionistica promessa dal Presidente del Consiglio. Quando nel 2012, nel giro di pochi giorni, venne fatta la legge Fornero tutte le forze politiche si schierarono a favore di questa riforma senza nemmeno immaginarea quali rischi andavano incontro. Dopo 3 anni ci siamo ritrovati con una disoccupazione giovanile che ha raggiunto dei livelli record. I lavoratori si sentono svuotati perché, specialmente in alcune categorie, non è materialmente possibile sostenere determinati ritmi in tarda età.
Tutto questo perché il bancomat dei pensionati può garantire un risparmio di 350 miliardi fino al 2050. Infattial risparmio per le Pensioni che non vengono erogatesi sommano i contributi incassati che devono essere riconosciuti all'Inps per poter andare in pensione. I Sindacati, quando venne emessa la legge, chieseroai lavoratori solo 3 ore di sciopero, dopodichè la cosa scivolò nel dimenticatoio. Le "lacrime" dell'allora ministro Fornero erano il preludio a quelle amare dei lavoratori.
La realtà
E come se non bastasse l'intervento del Professor Boeri ha procurato un diffuso allarme perché, la richiesta di un contributivo esteso,impoverirebbedel 30% le già magre pensioni. In questo periodo, dove i disoccupati sono aumentati, le famiglie si reggono economicamente sugli stipendi del Capofamiglia o del pensionato.
E senza lavoro i giovani non hanno futuro e devono essere aiutati da genitori che, a malapena, riescono a tirare avanti. D'altro canto non è corretto che i vitalizi che riceve laCasta abbiano importi elevati. Sulla rete sono disponibili tanti esempi di ex politici e sindacalisti che percepisconocifre intorno ai 10.000 euro al mese mentre un anonimo lavoratore ne ricevea malapena la decima parte.
La situazione è incandescente e il gruppo su FB "Lavoratori Precoci uniti in difesa dei loro diritti" ipotizzadi fare una class action perché l'INPS non separa la previdenza dall'assistenzialismo. Infatti se dovesse erogare solo le pensioni dei lavoratori i soldi sarebbero sufficienti mentre, dovendo pagare anche le pensioni di competenza dello Stato, non ha fondi per tutti.
Inoltre i lavoratori si chiedono perché si dovrà arrivare nel 2050 a circa 70 anni di età anagrafica mentre in Europa ci precederà solo la Grecia con 67 anni? E considerato che, nei prossimi anni, saranno pochi i lavoratori precoci vorrà dire che non ci sarà più la pensione anticipata ma solo quella di vecchiaia. È questo l'obiettivo dello Stato?
La Speranza
La speranza si chiama Cesare Damianoche, a differenza di altri politici, è in prima linea per cercare una soluzione al problema. I ministri Poletti e Padoan continuano a prendere tempo. Resta solo da vedere come intenderà posizionarsi Renzi che rischia uno scivolone politico perché, in questa partita, si gioca la credibilità e una valanga di possibili voti. Siete d'accordo? Formulate i vs. commenti