Nonostante l’acceso dibattito, nessuna posizione ufficiale sulla Riforma della Pensione anticipate 2015 è stata finora assunta dal Governo Renzi. Il Presidente del Consiglio, tuttavia, non ha mai nascosto la sua volontà di cambiare le attuali norme che regolano la flessibilità in uscita dal lavoro verso la pensione. Tra le ipotesi di riforma in ballo, ricordiamo la proposta di Legge Damiano-Baretta che prevede il 2% di taglio per ciascun anno di anticipo con il limite dell'8%, e quella della cosiddetta ''quota 100'' tra età e contributi. Queste ultime si contrappongono, soprattutto per la dialettica tra oppositori e sostenitori, alla proposta del Presidente Inps Boeri che prevede il ricalcolo dell’assegno pensionistico per chi sceglie di uscire in anticipo rispetto all'età della pensione di vecchiaia; ma quali sono le ultime novità sulla pensione anticipata e sulla riforma delle Pensioni 2015?

Uno degli ultimi interventi nel dibattito è quello dell’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero che, come si apprende in un’intervista riportata dall’Ansa, appoggia l'idea di rivedere le regole sulla flessibilità nell'età di pensionamento. Le dichiarazioni dell’ex titolare del dicastero del lavoro e politiche sociali rivestono un particolare rilievo in quanto l’attuale strumento della pensione anticipata, che dal 2012(anno della sua entrata in vigore) sostituisce la pensione di anzianità, fu introdotto proprio dall’ex Ministro.

Ultime Pensioni: l'esecutivo tace, interviene la Fornero

L’imperativo è sempre quello, cambiare la Legge Fornero. A fine settembre il dibattito dovrebbe essere maturo e le idee del Governo più chiare: la tanto attesa riforma della pensione anticipata 2015 dovrebbe seguire l’iter legislativo della Legge di Stabilità 2016, su cui si inizierà a discutere proprio a fine settembre(deve essere presentata in Parlamento entro il 15 ottobre).

C’è da dire, inoltre, che la fu Legge Finanziaria è lo strumento con cui Governo e Parlamento approvano i nuovi indici di spesa pubblica, tra i quali proprio le risorse necessarie per la riforma della previdenza. Il treno della Legge di Stabilità 2016, quindi, appare un appuntamento da non perdere. Alla luce di ciò, il Governo Renzi dovrebbe assumere una posizione in tempi celeri.

Nel silenzio dell’esecutivo, suscita un forte effetto l’intervento nel dibattito dell’ex Ministro Elsa Fornero che, dopo aver sottolineato il quasi superamento della delicata situazione economica presente quando fu costretta al varo della sua Riforma, si dichiara favorevole a un ripensamento della flessibilità previdenziale, ma osserva che gli interventi devono essere ponderati se si vogliono evitare danni ai lavoratori, nel senso di eccessive penalizzazioni, e ai conti pubblici.

Fanno il paio con le dichiarazioni dell’ex Ministro, i calcoli e le considerazioni presentate dal Presidente dell’INPS Tito Boeri al Parlamento non più di qualche mese fa. Fatto sta che se il Governo dovesse seguire queste indicazioni, le proposte Damiano-Baretta e Quota 100 finirebbero in un angolo per la loro eccessiva onerosità: secondo i calcoli INPS presentati alla Camera a giugno, se la totalità degli aventi diritto le utilizzassero, le due ipotesi costerebbero 8,5 e 10,6 miliardi all'anno.

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