"La legge Fornero è l'incubo degli italiani. Da tempo Cgil, Cisl e Uil chiedono al Governo di aprire una discussione per cambiare subito alcuni punti: il tema della flessibilità, perché non si può pretendere che tutti lavorino fino a 67 anni senza considerare il lavoro che fanno [...] occorre anche riconoscere l'anzianità: non è possibile che se qualcuno ha lavorato per 40 anni questo non valga niente ai fini pensionistici" spiega a Repubblica TV la leader della Cgil Susanna Camusso. Il tema della flessibilità previdenziale e della necessità di intervenire sull'Inps con delle sanatorie che facilitino l'accesso alla pensione è del resto uno dei punti caldi della discussione sull'attuale disagio sociale, fin dall'irrigidimento nei requisiti anagrafici e contributivi che si è verificato a partire dal 2011 proprio con l'introduzione della riforma Fornero.
Un provvedimento che se da un lato ha messo in sicurezza i conti pubblici, dall'altro ha creato numerose situazioni di stallo che risultano ancora irrisolte.
Flessibilità nell'accesso alle pensioni, si attende il riscontro del Governo per il prossimo mese di settembre
"Il Governo ha indicato di voler intervenire sulla legge Fornero in occasione della prossima legge di stabilità. Staremo a vedere quali saranno le proposte, anche se noi abbiamo le idee chiare": lo ha detto il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, in merito alle decisioni che saranno prese nei prossimi mesi sul campo della previdenza. D'altra parte, le proposte della Commissione all'esecutivo sono ormai note: avvio di una nuova forma di pensione anticipata con la quota 97, uscita per i precoci con 41 anni di versamenti senza penalizzazione e apertura dell'opzione donna alle lavoratrici che ne hanno fatto espressamente richiesta all'Inps.
Una serie di misure sulle quali l'esecutivo ha aperto un'istruttoria e per le quali bisognerà attenderne l'esito alla fine dell'estate.
Riforma pensioni, si cerca la quadra sui conti dell'Inps per garantire la flessibilità necessaria
Stante la situazione, la partita determinante sarà giocata proprio sul tema delle coperture economiche.
"L'Inps ha stimato un costo pari a 10 miliardi" spiega l'On. Damiano, che invita però a tenere presente come le risorse generatesi tramite l'approvazione della legge Fornero siano riconducibili a centinaia di miliardi di euro, mentre proseguire nei mancati accessi alla previdenza significa comunque dover spendere risorse sempre più ingenti in futuro nell'assistenza di welfare.E voi, cosa pensate delle nuove dichiarazioni che vi abbiamo riportato?
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