Migliaia di cartoline con su scritto ‘Quota 41 Lavoratori precoci a tutela dei propri diritti’ da doversi spedire alla direzione del PD: è questa l’ultima iniziativa che stanno cavalcando gli appartenenti al gruppo Facebook ‘Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti’ che nonostante la pausa estiva non hanno alcuna intenzione di far scendere l’oblio sul caso pensioni lavoratori precoci. Se da una parte appare chiara la posizione dei diretti interessati (che spingono per vedersi riconosciuta la Quota 41 contenuta nel DDL Damiano) dall’altra non è altrettanto lampante quale sarà la strategia del premier Renzi e del governo, che in Legge di Stabilità è chiamato a dare delle risposte forti a chi ha iniziato a lavorare a 15, 16 o 17 anni.
Le ultime news relative alla vertenza di Opzione Donna sono invece piuttosto definite: un commento rilasciato dal Segretario della Commissione Lavoro e membro della Lega Nord Roberto Simonetti ha contribuito a chiarificare ancora meglio la situazione in vista del meeting del 9 settembre che almeno sulla carta dovrebbe rivelarsi decisivo. Una volta riconosciuto il diritto di accesso ad Opzione Donna sino al 31 dicembre 2015 il governo potrebbe poi lavorare ad una proroga dell’istituto sino al 2018.
News pensioni lavoratori precoci e Opzione Donna: Renzi, DDL Damiano Quota 41 e proroga, stop ai vitalizi
Le plurime iniziative portate avanti dai lavoratori precoci riunitisi in vari gruppi su Facebook per orchestrare al meglio la propria strategia d’intervento sono un chiaro sintomo della voglia di una categoria (che poi è quella di un paese intero) di vedersi finalmente riconosciuto un sacrosanto diritto.
Quello ad un dopo lavoro sereno ed economicamente sicuro, un diritto che dopo oltre 40 anni di lavoro il governo Renzi non può e non deve negare. Il futuro del caso pensioni lavoratori precoci continua ad essere legato al DDL Damiano che contiene la Quota 41, una misura certo costosa che potrebbe però essere alimentata eliminando i tanti sprechi e le numerose ingiustizie oggi a fondamento del nostro sistema previdenziale: ‘Leggiamo di iniziative in corsa anche da parte di altri gruppi politici, rivendichiamo di aver tracciato una rotta’ - ha dichiarato Davide Caparini tra i firmatari della proposta di legge della Lega Nord sull’abolizione dei vitalizi - […] L’obiettivo della nostra proposta è mettere una pietra tombale sulle ingiustizie di Stato, prima tra tutte quella che ha consentito a centinaia di ex deputati e senatori di poter godere del vitalizio anche con un solo giorno di attività parlamentare’.
I margini di intervento insomma ci sono, basterebbe cavalcarli.
Sul versante di Opzione Donna appare invece tutto definito. MEF, INPS e Ragioneria di Stato hanno trovato un accordo che dovrà concretizzarsi il 9 settembre prossimo, nel frattempo Roberto Simonetti ha tenuto a mettere i classici puntini sulle i: ‘In commissione lavoro abbiamo incontrato i ministeri di Lavoro ed Economia, compreso l’INPS.
Si è trovata una convergenza fra tutti per risolvere ai primi di settembre il problema delle finestre Sacconi e del trimestre per l'aumento della speranza di vita (che non devono essere calcolate al 31.12.2015). Il prossimo step sarà la richiesta di proroga al 2018!’ ha chiarito il segretario della Commissione Lavoro, che guardando già alla proroga lascia intendere come un capitolo su Opzione Donna - quello che si era aperto in seguito alle circolari INPS del 2012 che limitavano il diritto di sfruttamento dell’istituto in modo difforme rispetto a quanto previsto dalla Legge - possa dirsi chiuso. ‘Confido in una totale soddisfazione delle richieste avanzate affinché il contenzioso apertosi si possa chiudere in maniera tombale senza ulteriori strascichi’ ha dichiarato Orietta Armiliato, Responsabile dell’Area Comunicazione del Comitato Opzione Donna. Un pensiero il suo che rispecchia quello di migliaia di donne ma anche di migliaia di cittadini che credono ancora di vivere in uno Stato di diritto.