Si continuano a fare calcoli intorno alla proposta di riforma pensioni 2015 avanzata dal presidente dell'Inps, Tito Boeri: si tratta del contributivo, cioè il ricalcolo degli assegni dei pensionandi sulla base esclusiva dei contributi versati e non della retribuzione dell'ultimo periodo. Le polemiche sono state molto roventi: i sindacati attaccano e promettono di mettere i bastoni tra le ruote, Cesare Damiano si è detto assolutamente contrario, il governo Renzi e il premier in persona hanno mostrato 'simpatia' per la proposta anche perché sarebbe la meno salata sui conti pubblici.
L'Europa, attore centrale nella questione del welfare state e della previdenza dei singoli stati membri della UE, non si è pronunciata, ma la sua linea è quella della difesa della riforma Pensioni Fornerocome modello da esportare anche altrove.
Intanto, come abbiamo accennato, arrivano altri calcoli intorno alla proposta di riforma pensioni 2015 di Tito Boeri: il 91% delle pensioni della gestione 'commercianti' potrebbe subire una netta riduzione, un terzo degli assegni potrebbe subire un taglio addirittura del 50%. Cesare Damiano, intanto, sta lavorando intorno alla questione del Fondo Esodati: la sua proposta sarebbe quella di una nuova salvaguardia per gli esodati e la risoluzione dei lavoratori precoci con penalizzazione.
Ultime notizie sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi
La posizione ambigua del governo Renzi nei confronti delle proposte di riforma delle pensioni 2015 sta dando molto da pensare e fanno riflettere le ultime dichiarazioni di Matteo Renzi, il quale ha difeso apertamente la riforma pensioni Fornero. Intanto, uno studio dell'Inps lancia un allarme intorno alla gestione commercianti: se le loro pensioni dal 1999 ad oggi fossero state erogate con il metodo contributivo, fortemente voluto da Tito Boeri, il 91% degli assegni sarebbe stato nettamente ridotto con punte in un terzo dei casi del 50%.
Soltanto il 9% ne avrebbe tratto dei vantaggi. Ecco un esempio: un commerciante di 66 anni, andato in pensione nel 2014, al momento riceve un assegno di 2.220 euro lordi, con il contributivo scenderebbe a 1430 euro lordi con una penalizzazione nell'ordine di 790 euro.
IntantoCesare Damiano sta lavorando per la risoluzione di due questioni collaterali alla riforma pensioni 2015 del governo Renzi: il problema della settima salvaguardia per gli esodati e la situazione dei lavoratori precoci andati in pensione entro il 31 dicembre 2014 con il massimo dell'età ma con decise penalizzazioni sull'assegno.
Se ne discuterà in Commissione Lavoro in questi giorni e la proposta di Damiano è molto chiara: quantificare i risparmi ottenuti con il Fondo Esodati e poi dare avvio alla settima salvaguardia per 26mila posizioni. Contemporaneamente, si intende lavorare sulla questione dei macchinisti e dei lavoratori precoci. Il tutto, comunque, dovrebbe slittare, per la pausa estiva, a settembre.
È tutto con le ultime notizie sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi, per aggiornamenti e approfondimenti cliccate su 'Segui' in alto sopra il titolo dell'articolo.