Dare la necessaria flessibilità al sistema pensionistico italiano: è questo l'obiettivo principale del governo guidato dal premier Matteo Renzi. In questo modo, si auspica una ripresa del mercato occupazionale, fortemente provato in questi anni di grave crisi economica, attraverso il cosiddetto turn over generazionale.

Probabili tagli alle pensioni di invalidità e di reversibilità

Sono ormai diversi mesi che si continua a discutere della modifica del sistema previdenziale italiano. In Parlamento, sono state presentate diverse proposte di legge che mirano ad abbassare l'età pensionabile.

Questi ddl sono dei veri e propri compromessi tra le varie forze politiche. Però, a quanto sembra, il premier Renzi non vuole saperne di prenderli in considerazione,soprattuttodopo il piano proposto dal presidente Inps, Tito Boeri, il quale propone un sistema flessibile basato sul conteggio degli assegni pensionistici tramite il sistema contributivo. Un modo per far risparmiare le esigue casse dello Stato. Il premier Renzi, continua a ribadire che il governo ha intenzione di modificarela riforma pensionistica ma solamente tramite tagli alle Pensioni di reversibilità e di invalidità, in modo da poter accantonare risorse finanziarie da dedicare a nuovi interventi previdenziali.

Le nuove norme pensionistiche potrebbero essere incluse in un apposito decreto previdenza

Le misure sin qui enunciate potrebbero non essere incluse nella prossima Legge Finanziaria, ma rientrare in un apposito decreto sulla previdenza. Quest'ultimo dovrebbe includere una sintesi delle proposte fatte dal presidente Inps oppure un sistema flessibile che permetta di andare in pensione a 62 anni con almeno 35 anni di contributi versati e una riduzione dell'assegno pensionistico del 3 percento, per ogni anno rimanente fino alraggiungimento dei requisiti pensionistici attualmente in vigore. Il valore dell'assegno previdenziale dovrebbe essere integrato con un prestito da parte dello Stato che andrebbe ad integrare quanto perso con le penalità applicate.